sabato 30 maggio 2009

Confessione di un disinformatore del NWO


Va bene, lo ammetto: non sono un somaro.
Quello è l'involucro che ho ricevuto dal mio capo area rettiliano, per meglio mimetizzarmi e potermi così infiltrare tra i cospirazionisti.

Avete ragione voi.
I tankeroni volano a quote basse e le scie sono artificiali e chimiche.

Milano, Roma, Firenze, Torino, Palermo, Venezia, Napoli e Oristano...
Solo contando i capoluoghi di provincia in Italia, si contano 110 località, sorvolate quotidianamente almeno da una decina di tankeroni a pieno carico: 100.000 litri di soluzione di bario con peli di castoro in sospensione colloidale, registrata all'Ufficio Brevetti NWO/Terra Cava col nome commerciale di Bario&Beaver(r).
Un carico comparabile con la capacità dei più grossi tanker degli amici americani: sembra tanto, ma a 1 litro al metro quadro, ci copri si e nò un rettangolo di un km per 100 metri!

Sono almeno dunque 1130 tankeroni al giorno qui in Italia, contando anche la trentina che sorvolano quotidianamente la sola Sanremo, particolarmente bersagliato dai biechi agenti della Sezione SciecOmiche del NWO, a causa del noto festival di cui tentiamo da anni di influenzare le sorti. Invano: a vincere sono sempre le solite canzonette da due soldi, che non piacciono al Gran Lup Mann Paolo Attivissimo, al Generale Axlman e al Gran Visir delle scie cOmiche Hanmar, suoi fidi vice alla sezione sciecOmiche.
In realtà questa evidente inefficacia sta facendo ricredere parecchi, ai piani alti del NWO, sulla capacità effettive della miscela Bario&Beaver(r) di influenzare sufficientemente le menti degli umanoidi.

Naturalmente il complottone riguarda non solo Sanremo, non solo l'Italia, che dico, non solo l'Europa, che dico, non solo l'emisfero Occidentale! Riguarda il mondo intero!
Lo dimostravano bene le foto satellitari di cui il Ricercatore Indipendente Sub-comandante delle sciecOmiche Rosario Strakker (& Brother(tm)) impestava mezzo web fino a qualche tempo fa (ora non so: francamente non ritengo l'ometto abbastanza interessante da sforzarmi di seguirne le tracce passo passo).

Ebbene, sono dunque migliaia, decine di migliaia i voli quotidiani necessari per sostenere il supercomplottone in tutto il mondo!
E centinaia di migliaia se non milioni, le tonnellate di Bario&Beaver(r) quotidianamente distribuiti sui cieli del globo terrestre.

Non è stato facile organizzare il complottone neppure per noi Rettiliani del NWO.
All'inizio, gli americani, nostri alleati da sempre nelle operazioni sotto copertura sul pianeta terra, volevano convincerci a usare la loro flotta di tanker comuni, fatta di un 500 KC-135 e di una sessantina di KC-10, ma ci è apparso subito evidente che avremmo dovuto costringerli a smettere di usarli per quelle cosette banali come il rifornimento in volo dei loro 5/6000 apparecchi per le quali li hanno costruiti. E solo per coprire le esigenze di irrorazione di mezza Italia e Repubblica di San Marino!
Come avremmo fatto su tutto il resto del pianeta?

Decidemmo dunque di costruirci la nostra flotta speciale di tankeroni, separata da quella di voi umanoidi, davvero troppo numericamente scarsa.

Il costo, sappiatelo, non è stato un problema, grazie all'azione degli altrettanto biechi Signori Del Signoraggio, una branca così segreta del NWO che neppure noi agenti delle basi di Man e di Man-hattan ne conosciamo l'esatta localizzazione.
Qualcuno sussurra che la loro centrale operativa si trovi in Svizzera, dalle parti di Lugano. Altri si spingono a ipotizzare che si riuniscano ad Oak Island ogni venerdì sera per la cerimoniale partita di ramino e per decidere le sorti dell'economia mondiale.
I più, tuttavia, hanno individuato in Rennes Le Chateau la residenza del Presidente della sezione Signori del Signoraggio.

Se il costo non è stato un problema, lo è stato invece mantenere nascosto tutto 'sto popò di roba: tankeroni a migliaia, aeroporti segreti, centri di manutenzione, raffinerie di Bario&Beaver(r)...
Pensate che quei dilettanti di statunitensi non sono riusciti a tenere nascosti per così tanto tempo neppure i 64 F-117 e i 21 B-2 della loro aeronautica, nonostante l'enorme sforzo per mantenere il segreto.

Risolvemmo il problema con l'uso di aeroporti a scomparsa con ribaltamento carpiato direttamente sulla superficie terrestre (già, perché ribaltarsi dall'interno della Terra Cava, dove vi trovate voi umanoidi, porta inevitabilmente fuori...) con le complicazioni dell'assenza d'ossigeno, là fuori. Noi rettiliani infatti non abbiamo bisogno di respirarne granché, ma pare che i nostri complici umanoidi non riescano a farne a meno per più di pochi minuti per volta.

Altro problema fu quello delle decine di migliaia di piloti e tecnici che, con le loro famiglie, devono essere eliminati nel momento in cui decidono di andare in pensione o di lasciare la tessera del NWO, una volta ottenuti gli sconti speciali del supermarket delle Torri Gemelle... oops...

Ecco: mi sono liberato la coscienza.
Solo un'ultima cerimonia al tempio di Sua Spaghettosità e potrò liberamente assumere nuovamente la mia identità rettiliana e il mio vero nome: xyywznkjllyn.

Un augurio a voi, geniali membri dello scaltro comitato tanker enemy, che avete via via scoperto le tracce del complottone!


p.s.
Se non ce la faccio stavolta a entrare nella rete degli occultatori ci rinuncio e torno definitivamente agli undicisettembrini.
Non sono più realistici, ma almeno un messaggio, sia pure politico e distorto, ce l'hanno.

p.p.s.
Si ringraziano, naturalmente, Nico, ilPeyote, eSSSe, Orsovolante, BigRedCat, Riosaeba, Underek, Wasp, Acar, ilFioba e tutti gli altri spietati membri della sezione sciecOmiche del NWO per il lavoro paziente di sbufalamento delle farloccate quotidiane del sub-comandante (se ho dimenticato qualcuno mi scusi, non è sgarbo ma semplice vastità della sezione di Man: ci si perde!).

Si ringraziano ugualmente gli adepti della sacra setta delle scie cOmiche: senza la loro beata ingenuità (e crassa ignoranza) questo post non avrebbe avuto ragione di esistere.

giovedì 28 maggio 2009

Il fuoco della speranza


Un rapido post tutto di segnalazione, monotematica.

Torno sull'argomento che avevo già segnalato qualche giorno addietro in questo post.

Nei commenti alla seconda parte dell'articolo di Claudio Casonato si trova la segnalazione di una lettrice, Orsatosta, che fornisce alcuni ulteriori link di approfondimento, davvero importanti.

Inutile produrre l'ennesimo riassuntino della vicenda.
Basta seguire l'ottimo lavoro di ricostruzione sui link seguenti.

Il primo è un articolo di Giornalettismo, la testata che già conoscete anche per la partecipazione di John "il terribile debunker": "Regalare sorrisi, non illusioni".

Il secondo un post di un blogger che ha raccolto una grossa mole di informazioni sul caso: "Un bambino è grave, la nonna bruciata viva. Le medicine alternative uccidono ancora".

Il terzo si trova direttamente sul blog di Genitoritosti, una associazione di famiglie di disabili che ha lavorato molto sul caso: "44 GATTI..."

Ricordo infine la fonte dell'articolo di Claudio, il blog di Paniscus con "il fuoco della speranza".


Vi prego di spendere un attimo per seguire le tracce della vicenda.
Ne vale, purtroppo, la pena.

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Aggiornamento:
Anche WeWee si occupa dell'argomento, qui.

Acqua liofilizzata


Vuotare il contenuto in un bicchiere.
Aggiungere acqua.


Si cerca personale per la forza vendita del nuovo prodotto con struttura multi-level piramidale.

Preferibili curricula di frequentazione intensiva di siti di controinformazione e forum di cultura alternativa.

Il candidato ideale dovrebbe risultare di provata fede sciecOmica e iscritto ad almeno due dei seguenti forum di discussione:
- Lc
- TankerEnemy

Astenersi debunkers.

mercoledì 27 maggio 2009

E l'ultimo chiuda la porta.


Come sapete bene tutti, la gran giornata del mitico convegno sciecOmico di Firenze è ormai trascorsa.

L'amico Thomas Morton ne ha fatto un breve ma intenso resoconto sul suo blog.

E potete trovarne un altro di Ignis sul blog che Paolo Attivissimo ha dedicato alla ben nota bufala, nell'aggiornamento a questo post.

Itanto l'assessore Del Lungo deve essersi vagamente reso conto del livello dei personaggi cui ha concesso l'avallo della sua presenza: si occupano dell'argomento sia Nico che eSSSe nei rispettivi blog.

Chissà invece quelli dell'associazione Arzac, che cosa pensano della loro bella iniziativa ehmmm culturale, a posteriori.

Forse, è tempo che in questo paese giornalisti, politici e istituzioni in genere imparino a collegare il "brain" e a verificare le informazioni prima di dare fiato alle trombe.

Se non altro si evitano figure davvero ridicole.

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Aggiornamento, 4 giugno 2009
Anche Perle Complottiste si occupa delle Minacce a Claudio del Lungo?

martedì 26 maggio 2009

Squolla di complottismo


Da buon somaro non posso esimermi dal trattare un tema così... asinino come il fascino, purtroppo crescente, che le teorie del complotto sembrano avere sugli studenti di oggi.

Spero non me ne vogliano gli amici di Perle per aver rubato l'immagine di presentazione al loro post che si occupava dello sbarco delle mega-bufale propagandate da zero tra i banchi di una scuola superiore.
Ricordo, a mia scusante e molto orgoglione, che quello della foto di Perle è il mio secondo cuGGino, Michele.

In questi giorni noto nuovo fervore pseudo culturale sull'argomento.

Passi per il ragazzino che cerca su lc informazioni per la tesina di maturità e che riceve, dai soliti noti, i consueti frammentini di informazione ben calibrati per dare opportunamente fiato alle fantasie.

Naturalmente il nostro amico, nell'elencare gli antefatti storici dell'11/9 non si occupa di Sayyid Qutb, della Fratellanza Musulmana, della nascita ed evoluzione di Al-Qaida, dell'attentato al Cole, dell'attentato al Wtc del '93.
No, quella è roba per gente convenzionale, gente che studia Storia sui libri e legge rapporti e relazioni documentate. Roba fuori moda, insomma.
Lui individua, con piglio multimedial-modernista, i veri antefatti: Pearl Harbor, il Lusitania e il Golfo del Tonchino (in quest'ordine, speriamo non cronologico). Potenza di tuttube e delle ciance cospirazioniste!

Ma portiamo pazienza, stiamo pur sempre parlando di un ragazzino che:
- frequenta un istituto tecnico commerciale e per geometri
- a indirizzo informatico
- è di... Sanremo! *
e quindi è scusato a priori.**

Ma che mai ci metterà un laureando nella tesi sull'11/9 con impostazione cospirazionista?
"si dice", "mi sembra", "pare", "forse", "chissà", "si vede a occhio", "più o meno è evidente","l'ho visto su youtube"?
E' vero che i miei tempi sono passati, ma ho come la sensazione che sia ancora uso discutere la tesi. E dunque dover dimostrare di non aver scritto totali fregnacce.
Che l'amico conti sulla compiacenza politica o sulla totale ignoranza del controrelatore?
Ai posteri l'ardua sentenza.

Per ora, un sincero "in bocca al lupo" a entrambi per la carriera scolastica.
Con l'augurio speciale che, approfondendo il tema, le fette di salame complottista si diradino un po' sui loro occhi.



* Nota per Metal e altri Luogocomunensi paranoidi: le informazioni in questione sono contenute nel report quotidiano che la CIA passa a noi rettiliani del NWO della sezione undicinove. Per gli altri che volessero capire il significato di questa nota, rimando al thread sul Circo che trovate su Crono911 a partire da qui.

** Non me ne vogliano sanremesi, geometri e informatici. E' solo che la concomitanza dei tre attributi non può che farmi scorrere un brivido lungo la schiena. E chissà mai che stavolta riesca anche a me di entrare nelle liste di proscrizione di strakeriana memoria.

venerdì 22 maggio 2009

Il sonno della ragione.


Avrei voluto festeggiare la giornata dell'epica conferenza sciecOmica di Firenze con un post esplicativo della mia personale posizione sullo sciachimismo in genere.
Il sunto lo conoscete bene: una delle più grosse pagliacciate in circolazione, propagandata da personaggi che non so neanche se definire a loro volta semplicemente pagliacci. O peggio.
Avrei voluto spiegare ai miei venti lettori perché, col solo uso del buonsenso e senza scomodare meteorologia, fisica, tecnologia aeronautica e scienza in genere, chiunque può facilmente rendersi conto del livello davvero infimo di questa bufala. Anche un somaro.

Avrei voluto, ma ho commesso un errore. Anzi due.

Il primo è stato quello di aprire l'Albero di Maggio, il blog dell'amico Thomas Morton, trovandomi di fronte a questo post, maledettamente significativo.
Per due ragioni collegate, purtroppo, tra loro.

La prima è il clima che si respira sempre più nei discorsi della gente comune, nelle chiacchiere da bar, nei commenti alle notizie allarmiste dei tiggì. Un clima da basso medioevo ben condito da un po' di caccia alle streghe, un po' di superstizione millenarista, un po' di antiscientificità credulona.

La seconda è, e non mi stancherò mai di ripeterlo, la grave responsabilità che ha un certo giornalismo nel nutrire e amplificare questo clima. Un giornalismo che non si dedica all'informazione, ma alla notizia, non alla verità ma allo scoop.
E a me viene mal di stomaco.

Il secondo errore, se si può, più grave, è stato quello di aprire il blog dell'amico Claudio Casonato, dove si trova la prima parte di un articolo ancor più inquietante. Se volete seguirne lo sviluppo dovrete attendere che Claudio pubblichi la seconda parte o andare direttamente alla fonte.

In realtà non so se sia davvero un altro tema.
Alla fin fine l'approccio mentale e il substrato cognitivo che stanno dietro a questo modo di vivere la medicina, a metà tra superstizione e sciamanesimo, fino a gettarsi tra le braccia a volte di autentici ciarlatani (lo sa bene WeWee), non sono dissimili da quelli che portano al cospirazionismo, alla caccia alle streghe, alla paura del diverso da sé, al millenarismo e all'antiscientismo.

Ciò che so è che, davvero, il sonno della ragione genera mostri.

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p.s. [edit 23 maggio]
Mi dicono la Bonino abbia espresso concetti molto simili al mio "Un giornalismo che non si dedica all'informazione, ma alla notizia, non alla verità ma allo scoop", ieri sera all'Era Glaciale.
Lieto di poter dire: "sono arrivato UNO", visto che il mio post è posteriore.
Ancor più lieto di constatare che anche a livelli di pensiero un po' più influenti si cominciano a notare certi fenomeni.

martedì 19 maggio 2009

Il mulo, l'erba e il robottino.


Non andate a immaginarvi equini saltellanti e danzanti sullo stile del divertente "L'erba di Grace".

Il tema del post è, più prosaicamente, il cocciuto prato antistante casa che si ostina a crescere impunemente con la velocità del lampo, complice il bel tempo e l'abbondante acqua (pardon... monossido di diidrogeno) di questi mesi.

In prima battuta ho pensato di inoltrare una vibrante (sic) lettera di protesta al servizio meteo dell'Isola di Man, vista l'evidente inefficacia dei tankeroni di quest'anno.

In seconda battuta, mi sono armato di santa pazienza e del fido rasaerba.

In terza battuta, però, si è aperto un dibattito interfamiliare sull'opzione di acquisto di una macchinetta dal titolo promettente ma dall'efficacia, imho, ancora da dimostrare.

E qui casca l'asino... ed entrano in gioco 'gnegneri ed esperti di robotica vari (Riccardo, ci sei?) che di tanto in tanto mi degnano delle loro consulenze e della loro attenzione.

La tesi del somaro, infatti, è che robottini e simili aggeggi siano perfetti su prati dalla struttura semplice e lineare: un bel rettangolo di erba inglese, per intenderci. Ma che siano molto meno consigliabili in giardini ricchi di piante ornamentali, curve e controcurve e interruzioni varie di vialetti pedonali e asfaltoni d'accesso al garage.

La mia nulla esperienza di robotica (ma discreta di informatica) mi fa immaginare infatti che gli algoritmi di spostamento casuale di questi aggeggini riducano oltremodo la possibilità che il "coso" di turno si infili con la giusta frequenza nell'ansa fra un'azalea e un rododendo, men che meno tenti di superare uno sbisciolamento a destra fra una rosa, un muretto e una camelia e dunque, alla fin fine, che si trovi confinato in pochi metri quadri a ripetere le solite quattro manovrine.

Diverso sarebbe, naturalmente, se il robottino potesse in qualche modo autoapprendere od essere istruito su alcuni tragitti particolari.
Agli esperti l'ardua sentenza.

Medicine Naturali? Cerchiamo su Google...



Il post più recente su Medbunker.

Leggere e meditare.

Ne approfitto per segnalare una discussione davvero illuminante sui meccanismi mentali di chi si beve (è il caso di dirlo) le bufale degli alternativi. Demenziale, delirante, paradossale.
Leggete anche questo.

Grazie a Giuliano per la segnalazione.

lunedì 18 maggio 2009

Zero, fine, stop...

Mi ero abituato da molti e molti mesi alla presenza costante sugli scaffali dell'ultima copia di Zero nella mia libreria abituale.

La visione della sua immobilità disillusa mi rassicurava sul futuro intellettuale delle nuove generazioni e mi strappava sempre un ghigno sardonico e un sorriso soddisfatto.

Sabato, è stata venduta.

Ci sono rimasto male.

Mi ha un poco risollevato constatare che almeno l'ultima copia di Inganno Globale è ancora lì.

venerdì 15 maggio 2009

Palle



"Troppo bello per essere vero? E infatti non è vero."
Così conclude l'introduzione al test della fantomatica biowashball Altroconsumo in questo articolo.

Ennesimo test, ennesima sbufalata, dopo quelli condotti da Mi manda raitre e dalla Tv svizzera già segnalati da Paolo Attivissimo.

La conclusione dell'articolo è quella a cui già si era arrivati in altre sedi:
"La spiegazione, probabilmente, è semplice: perché tutti abbiamo ormai l'abitudine di lavare indumenti non molto sporchi, che un semplice bucato con sola acqua già rende puliti."

Buona notizia per l'igiene pubblica.
E consueta dimostrazione del dilagare delle... palle.

mercoledì 13 maggio 2009

L'eleganza del riccio


Tendo ad evitare romanzi scritti da autori di sesso femminile.
Non per atavica e becera misoginia, ma perché l'esperienza mi ha portato a notarvi una quasi costante vena narrativa che, dai più disparati generi letterari, tende invariabilmente al romanzo rosa.

Ad esempio la Cornwell, per citare un'autrice famosa, si cimenta in un genere letterario d'evasione, il giallo scientifico, che non mi dispiace intromettere nel mio stack di letture qua e là, tra un saggio e un'opera di narrativa un po' più impegnata. Eppure nei quattro o cinque suoi romanzi cui ho approcciato nel tempo non ho mai potuto non notare come protagonista reale del racconto fosse più la vita affettiva di Miss Scarpetta che non le sue indagini investigative.

Dopo questo lungo preambolo vengo al sodo.

Ne L'eleganza del riccio, commedia di Muriel Barbery e caso letterario francese del 2007, la trama sentimentale non è assente. Ma è tale la raffinatezza di linguaggio e la ricchezza di spunti che la vicenda romantica, nel senso rosa del termine, resta quello che é: una parte di una articolata vicenda umana e uno stimolo della mente più che dei sensi.
E' un'apertura dell'anima. E chi ha letto o leggerà il romanzo ne converrà.

Protagoniste assolute dell'opera sono Madame Michel, la portinaia dalla ricca cultura autodidatta - Renée, scopriremo pian piano - e Paoloma, ragazzina di famiglia altolocata alle prese con il suo lucido intelletto e con le grandi domande della vita. Due anime gemelle divise da pochi piani in termini di struttura muraria ma da secoli di spesse sovrastrutture sociali.
Che si incontraranno davvero solo grazie all'arrivo di un vero e proprio catalizzatore umano, un ricco giapponese, monsieur Ozu, personaggio un po' stereotipato ma che non manca di suscitare un sorriso di apprezzamento.

La prima parte del romanzo è di una lentezza a volte estenuante ed è solo introduttiva agli eventi che riempiono la seconda metà. Un lungo prologo che però non poteva mancare, giacché commedia del pensiero, dell'estetica, dell'anima e non dell'azione risulta essere l'opera.

Il finale non è quello che il lettore meno attento si aspetterebbe, ma non stupisce. E' la giusta e naturale chiosa alle vicende delle anime coinvolte nei fatti del numero 7 di Rue de Grenelle. Una scelta diversa da parte dell'autrice sarebbe stata scontata e priva di alcun interesse.

Non ci si immedesima nei protagonisti, quasi mai. E' una limitazione dell'opera e vien da chiedersi se sia questo un esito ricercato volontariamente dall'autrice, che pare interessata ad altro, o invece il frutto di uno stile letterario ancora non del tutto maturo.

IL romanzo è davvero ricco di spunti e di suggestioni letterarie e filosofiche: da Tolstoi a Marx, da Proust a Kant, per tacere di qualche neanche troppo vaga allusione nietschiana. Manca in questo senso approfondimento autentico, ma non mi pare mai che sia a questo che miri l'autrice.

C'è invece una costante e lenta migrazione dalla prima parte, fatta di riflessione e osservazione arguta dei modi e dei caratteri dei componenti l'ecosistema del palazzo attraverso gli occhi paralleli delle due protagoniste, alla seconda in cui le trame della vita e, soprattutto, l'anima umana prorompono fuori dalla prigione in cui erano stati rinchiuse per vie e modi diversi da entrambe.

Insomma, una lettura da evitare con cura se si cerca evasione e avventura o non si è disposti a tollerare quella quota di presunzione e supponenza che un'autrice colta lascia trasparire nei caratteri dei suoi due personaggi chiave e quell'aspetto di stereotipo un po' semplicistico proprio degli altri personaggi, per nulla disegnati a tutto tondo.

Ma da leggere con gusto se si ha voglia di un riassunto in chiave culturaleggiante dei contrasti che possono pervadere l'animo umano e di farsi solleticare da pensieri che presto o tardi tutti affrontano nel corso della loro esistenza.

Mi scusino i miai venti lettori se sono stato qua e là criptico nel dipingere il romanzo: le riflessioni più interessanti non possono prescindere dalle sue ultime pagine e non vorrei guastare a qualcuno il piacere della lettura.

Panta rei os potamòs


Panta rei os potamòs.
Si diceva già su per giù 2500 anni fa.

Ma dal tutto scorre al tutto frana ce ne corre, mi pare!

Possibile che oggi tutto serva per ieri.
Salvo poi cominciare ad usarlo fra un mese o due?

Scusate lo sfogo asinino.

p.s.
Vi ho fregati: pensavate a un pensierino un po' più profondo, dopo aver visto l'immagine di Eraclito, vero? :P

domenica 10 maggio 2009

Immagini a confronto




Lo ammetto: anche Panorama non perde lo spunto del confronto con la celeberrima copertina di Spiegel del 77 che mi è tornata subito alla mente appena visto l'ultimo numero.

Presumo anzi che la sua ultima sia nata proprio per contrasto con quella immagine di cui purtroppo non ho trovato una foto migliore.

Così è cambiata l'Italia?

martedì 5 maggio 2009

Piccolo omaggio ai Brothers(tm)


Ringrazio MC per la foto.
I Brothers(tm) per il concetto.

Due casi da manuale.


Non me ne vogliano le Giovani Marmotte: il loro manuale è indubbiamente cosa molto più seria delle ciance dei complottisti.

Il primo caso si potrebbe intitolare alla rivoluzione nel mondo del cospirazionismo undicisettembrino.
Ci hanno abituati per anni a sentirli parlare di "sembra", "mi pare", "si dice" e a film interi che non sono altro che raccolte di illazioni. Penso a Inganno globale o a September clues o Zero: come scordare un nobel per la letteratura che discetta di ingegneria strutturale davanti ai disegnini da bambini o spiega il volo di AA77 giocando al piccolo aeroplanino, con una mancanza di rispetto per le vittime e una faciloneria impensabili?

Ecco che oggi, finalmente, arriva uno studio scientifico a supporto delle tesi complottiste. E' quello pubblicato nell'Open Chemical Physics Journal e intitolato "Active Thermitic Material Discovered in Dust from the 9/11 World Trade Center Catastrophe".

Apriti cielo!
Esultanza su LuCom, gonfaloni sul sito di zero, complottisti di varia estrazione vestiti a festa: finalmente qualcosa di scientifico a sostegno delle loro tesi.

Ma... è proprio così?
Un paio di articoli annunciano l'articolo anche su undicisettembre: questo e questo e subito appaiono i primi difetti metodologici: l'articolo viene pubblicato in condizioni di peer-review molto equivoche e a pagamento.
Giunge poi, nei commenti e in questo articolo di Enrico Manieri (pubblicato anche in inglese qui) una disamina di merito sul contenuto della ricerca.

Infine, si dimette la editor-in-chief della rivista che aveva pubblicato l'articolo a sua insaputa, che conclude l'intervista con queste parole: "Cerco di essere una ricercatrice seria e non voglio che il mio nome sia legato a questo genere di cose".
Naturalmente anche questo è un complotto...
Mah.



Il secondo caso da manuale riguarda Rebus, la trasmissione complottista pseudo-scientifica protagonista di una recente polemica nata dal sondaggio promosso dal suo stesso conduttore. E che ha visto il netto prevalere dei voti "Vergognosa", nonostante la chiamata al voto su tutti i principali siti cospirazionisti.

Ebbene, Decollanz lamentava che il voto fosse stato espresso senza visionare le puntate della nuova serie.
Una è stata trasmessa pochi giorni fa, dedicata al solito signoraggio.
Ne fa una accurata disamina l'ottimo mmst nel thread su Crono911 intitolato al Signoraggio a partire da qui.

Ora, dopo aver visto l'impostazione della nuova serie, possiamo tranquillamente confermare il nostro voto di allora: Rebus è "vergognosa".

p.s.
Mini aggiornamento: chi fosse interessato al complottone del Signoraggio, può seguire lo sviluppo del thread dei commenti a questo articolo di Paolo Attivissimo.