giovedì 20 maggio 2010

Tagliatelle alle sardine: l'altra faccia dell'idiozia

Un editore australiano, la Penguin Group Australia, ha pubblicato un libro di cucina intitolato The Pasta Bible. C'è di che esserne orgogliosi, dal punto di vista di noi italiani, anche se non ho modo di accertare se e quanto uno dei nostri vanti nazionali sia stato storpiato dalla cucina anglosassone.

Che c'è di strano, direte voi?
C'è che, a quanto pare, non sono il solo perseguitato dallo stramaledettissimo correttore automatico di Word, perché nella ricetta delle Tagliatelle con sardine e prosciutto si è verificato un piccolo refuso: al posto che "salt and freshly ground black pepper" la ricetta ha consigliato l'uso di altrettanto macinati di fresco black people!

C'è di che farsi una risata, in apparenza, e voltare pagina.
Invece no. Apriti cielo! In Australia le associazioni per la lotta contro il razzismo sono insorte e la casa editrice è stata costretta a ristampare 7.000 copie del volume per un costo di 20.000 dollari (presumo australiani).

Spero che a nessuno verrà in mente di pensare che il vostro somaro sia in qualsiasi modo razzista, però a me queste forme di estremismo fanno venire in mente solo una parola: idiozia.

Tanto più che ho letto spesso personalmente ricette autentiche che prevedono davvero l'uso di carne macinata di... somaro!

mercoledì 19 maggio 2010

Che male fanno (parte terza)

Non c'è nulla da dire.
Sta tutto scritto sugli articoli di WeWee e di Paolo Attivissimo.
Spero solo, di cuore, che qualche seguace degli alternativi, legga e ci ragioni sopra.

Un esempio, triste anch'esso, ce lo aveva dato tempo fa anche Gianni Comoretto.


Aggiornamento.

Mi permetto di copiare un commento fra i tanti che hanno coronato il dibattito sul post di Paolo.
Spero non me ne vogliano né Paolo, né l'autore.
Credo non occorrano commenti neanche a questo.
Caro Paolo,
ho trovato il tuo articolo citato da Christian Rocca e da lì sei finito nel nostro forum hivforum.info.

Sono uno dei 120.000 sieropositivi italiani.

Nella sfiga, viviamo bene: siamo figli di un Paese ricco, la cui eccellente sanità paga a pie’ di lista i nostri esami e le nostre cure. La nostra aspettativa di vita, pur non essendoci ancora prospettive di guarigione, non è oramai molto inferiore a quella di una persona “sana”.

Ma abbiamo un problema: i luridi cani che, speculando sul dolore che la nostra malattia semina nelle menti di chi resta contagiato, vanno in giro a raccontare bestemmie, spingono gente debole a non curarsi, raccontano che l’HIV non esiste, che bastano le vitamine, l’argento colloidale e ogni altro genere di cazzate.

Tra noi, hanno addirittura una dignità culturale, si chiamano e vengono chiamati “dissidenti” quasi fossero dei Sacharov o dei Solženicyn e non invece rispettivamente dei creduloni e degli assassini.

Così, ogni tanto “ci scappa il morto”: uomini e donne che avrebbero potuto invecchiare tranquillamente, e che invece sono uccisi dalle teorie infami di questi spacciatori di disperazione.

L’unica cosa buona, è che muoiono anche i propalatori di queste menzogne.

Ecco, volevo ringraziarti, perché in questa battaglia per la razionalità e la fiducia nel metodo scientifico ogni tanto ci sentiamo soli: sapere di non esserlo fa tanto bene al cuore.

lunedì 17 maggio 2010

Acqua fresca: chi paga?

Colgo l'occasione offerta da un post del Disinformatico Paolo Attivissimo per abbinare al precedente post, quello sui mirabolanti Anelli dell'Immortalità, un pensierino da dedicare ai venditori d'Acqua Fresca (almeno fosse fresca...).

In Gran Bretagna la British Medical Association, nel definre "stregoneria" l'omeopatia, mira di fatto ad eliminare l'omeopatia dai trattamenti pagati dal servizio sanitario nazionale.
Ben venga la scelta pragmatica: se uno vuol pagare per l'acqua fresca o per l'Anello di Saruman, paghi di suo.

Per chi volesse approfondire l'argomento, ricordo l'interessante serie di ottimi articoli dedicati all'omeopatia su MedBunker.

Sto gustandomi il thread dei commenti al post di Paolo Attivissimo, che mi sembra un ottimo riassunto del dibattito sul tema e che consiglio a qualsiasi sostenitore dell'acqua fresca passi da queste parti.

Quoto in pieno le conclusioni per punti di Doduz:

A) I prodotti omeopatici NON sono dei farmaci: per quale motivo dovrebbero essere finanziati dal SSN?
B) L'Omeopatia NON ha alcuna base scientifica
C) L'Omeopatia non ha MAI superato alcun test scientifico serio (doppio cieco), dando invece risultati confrontabili con il placebo
D) E' falso che l'Omeopatia sia comunque inoffensiva: qualcuno potrebbe (è già accaduto) abbandonare cure tradizionali per passare a quelle omeopatiche, con grave danno alla propria salute (o dei propri figli).
E) La Scienza NON è basata su opinioni più o meno legittime (la Scienza NON è democratica!)

Ottimo riassunto.

A chi invece fosse ancora convinto che, tanto, nel dubbio, non fa male, consiglio la lettura del commento numero 57, di Meco, a cui va tutta la mia simpatia e solidarietà: i ciarlatani fanno sempre male.

Infine, grazie a WeWee, una splendida intervista a Ben Goldacre , ben noto per il suo libro Bad Science, con una spiegazione semplice del meccanismo dell'effetto placebo.

domenica 16 maggio 2010

Gli Anelli dell'immortalità di Alex Chiu


alexchiu dot com /eternallife/ alexchiu.htm

Chi di voi ha voglia di scrivere una sbufalata vada avanti che a me vien da ridere. Per non piangere.

Aggiornamento:
Ai visitatori che dovessero "atterrare" qui in cerca di informazioni, consiglio la lettura di questo articolo su Medbunker, il blog medico sulle bufale pseudo-mediche.

sabato 15 maggio 2010

La SUA battaglia...

Il 30 aprile del 2015 sarà una data particolare. Per chi conserva intatto il suo raziocinio, molto, molto più significativa del fatidico 21 dicembre 2012 di giacobbiana memoria.

Quel giorno infatti ricorrerà l'anniversario della morte di un tizio particolarmente poco amato un po' ovunque, fatta eccezione per alcune frange che, francamente, spero non passino da queste parti. Si tratta infatti del settantesimo anniversario della morte di Adolf Hitler.

Quel giorno, i diritti d'autore sul Mein Kampf, detenuti a partire dal 1946 dal Ministero delle Finanze della Baviera, si esauriranno e il libro diverrà di pubblico dominio e dunque liberamente pubblicabile da parte di chiunque.

Mein Kampf fu scritto dal futuro dittatore nel 1924 nel carcere di Landsberg, ove era detenuto per scontare i cinque anni di condanna a seguito del putsch di Monaco del 1923. Durante la dittatura nazista ne furono vendute oltre dieci milioni di copie, usate persino come dono di nozze e lette per obbligo di legge nelle scuole. Dal 1946, la vigilanza del governo bavarese ha fatto sì che, di fatto, il libro sparisse dagli scaffali delle librerie, come parte del processo di denazificazione del paese iniziato subito dopo la fine del conflitto.

Oggi, con l'approssimarsi della scadenza dei diritti d'autore, si è innescato in Germania un vero e proprio dibattito sull'opportunità di privare l'opera del suo fascino morboso, alimentato in parte proprio da quel gusto del proibito che la sua limitata pubblicazione ha alimentato.

L'Istituto di Storia Contemporanea di Monaco dunque, con la benedizione del Comitato Centrale Ebraico di Germania, ha iniziato i lavori per la pubblicazione, prima di tale data, di una edizione integrale e commentata con una ricca documentazione storiografica. La speranza è quella di fornire al pubblico tedesco l'opera di Hitler contestualizzata adeguatamente per rivelarne appieno il contenuto fatto di disprezzo ed odio razziale, di nazionalismo esasperato ed aggressivo, di indifferenza sprezzante per gli ideali democratici.

Prima che qualcuno lo elevi di nuovo a bandiera per il delirio.

Personalmente sono stato tentato varie volte di procurarmene una copia: la storia, a maggior ragione quella recente e contemporanea, è sempre stata fra le mie passioni e, da sempre, tento di comprendere razionalmente l'assurdità della dittatura nazista. Quando uscirà questa edizione, mi toglierò lo sfizio di confrontare le parole dirette del dittatore con l'attuazione pratica che farà dei suoi propositi negli anni a venire del successo del nazismo e, in particolare, in quelli insanguinati dal conflitto.

Qualche approfondimento sul Corriere e sul Giornale.
E' apparso un bell'articolo in proposito anche su Venerdì di Repubblica del 30 aprile 2010, ma non ne ho trovato traccia in rete.

venerdì 14 maggio 2010

Quando il GRAN Visir ha un attimo...

...nasce un bell'articolo ben strutturato.

A dire la verità, io sapevo già perché li li prende in giro, ma questo articolo lo può far capire anche a qualche lettore di passaggio, magari ancora convinto che i vari mISTERO (con la m minuscola, che se lo merita), boyager e simili sottoprodotti degli incubi notturni da lingua salmistrata siano trasmissioni (quasi) scientifiche.

Buona lettura.

E, già che siamo in tema di segnalazioni, il Disinformatico Paolo Attivissimo ha aggiornato le ultime notizie sul santone indiano che non magna, non beve, non rutta... oltre che aver ripreso l'altra bufala dei media di questi giorni, quella della "russa a raggi x", di cui si è occupato anche WeWee sul consueto, ottimo, Medbunker.

No comment.
Poi si chiedono perché la gente ha sempre meno stima dei giornali e della tivvùùùù.

mercoledì 5 maggio 2010

I quesiti del somaro: la tazza bollente

Gli aficionados si ricorderanno della bella discussione nata tanto tempo fa sul problema esistenziale della colazione: si raffredda prima il tea lasciato nel bollitore o quello versato nelle tazze?
Vennero fuori parecchi spunti carini, nonché la splendida idea di Mastrocigliegia sul metodo empirico di verifica a mezzo cera fusa. Tra l'altro l'ho ricercata per linkarla ma non riesco a ricordare dove diavolo si fosse sviluppata: mi pareva sul blog del Gran Visir ma non ne trovo traccia. Chi si ricorda?

Oggi, ci riprovo con il tea di mezza mattinata, in ufficio stavolta, che ha sollevato una nuova questione tra il vostro somaro prediletto e un suo collega (di lavoro, non di raglio).

Antefatto, premessa e dati di base:
1) prendere un bicchiere di plastica forato.
2) usarlo nella macchinetta del caffè come contenitore per il tea del mattino.
3) con un balzo leggiadro (si fa per dire, vedi foto a corredo) per evitare di inzozzare interamente i pantaloni (e chi la sente la mia asinella poi!) mettere il bicchiere forato in un altro bicchiere equivalente
4) il livello del tea nei due contenitori (quello interno e quello esterno) tenderà ad equilibrarsi per il principio dei vasi comunicanti.

IL Quesito:
Somarescamente presumo possano intervenire altri fattori fisici, ad esempio dovuti alla viscosità dell'acqua unita al ristrettissimo spazio a disposizione del tea fra le pareti dei due contenitori, a far sì che il livello raggiunto dal tea medesimo non sia effettivamente perfettamente equilibrato.

Dunque la parola a gnegneri, gneologi, fisicacci e amici di Sir Lipton Ice Tea. Si apra la tenzone!

martedì 4 maggio 2010

Smolensk


Ne sono già venute fuori delle belle: i complottisti non dormono mai!
E ne sanno sempre una più degli sporchi cattivacci del NWO.

Come ha detto qualcuno, ormai:
- se c'è un disastro naturale è colpa di HAARP
- se muore un VIP sono stati l'NWO, gli illuminati o la CIA
- un incidente è un false flag.

Clickare e ridacchiare sardonicamente.
Stay tuned.


Gentilmente offerta da USA-FREE, la traduzione per non anglofoni:
Mister X - Dunque abbiamo usato il controllo a distanza per far precipitare l'aereo e uccidere i passeggeri.

MIB - Esatto.

Mister X - Dopodiché abbiamo mandato voi ragazzi in incognito per "gestire" il sito dell'incidente.

MIB - Come sempre!

Mister X - Ed è stato allora che avete notato che alcuni passeggeri erano ancora vivi?

MIB - Sì, eravamo alquanto sorpresi!

Mister X - Quindi avete preso voi l'iniziativa, e avete deciso di sparare ai sopravvissuti.

MIB - Sembrava la cosa giusta da fare.

Mister X - Dunque, mi spieghereste, di grazia... QUESTO VIDEO SU YOUTUBE!?
[Si vede il video dei MIB che sparano ai sopravvissuti]

MIB - Beh, il piano era di uccidere i passeggeri. Nessuno ci ha detto niente riguardo alla gente con le telecamere!

MIB - Inoltre si è offerto di masterizzarcene una copia, così abbiamo pensato che fosse fico.

lunedì 3 maggio 2010

"Luna? Sì, ci siamo andati!"

Paolo Attivissimo ha pubblicato un nuovo aggiornamento di "Luna? Sì, ci siamo andati!".

A volte ci si perde, fra complottisti undicisettembrini, sciecOmici, signorINaggisti, finemondisti e antirettiliani vari e ci si dimentica di quelli che furono un po' i padri di tutti i complottoni: il caso Kennedy e il Moon Hoax.

Questo libro ci riporta alla memoria quella straordinaria epopea e ci ricorda quanto sia facile inventarsi un complottone e quanto lavoro e dedizione stia dietro al suo sbufalamento.

Val la pena di scaricarlo, anche in omaggio ai protagonisti di quell'avventura incredibile e all'ingegno di questa bestiola che si autoclassifica sapiens e che, una volta tanto, ha saputo dimostrare di esserlo davvero, riuscendo in un'impresa che ha ancora contorni spettacolari e che colpisce sempre per l'ardire e per l'inventiva di tutti coloro che vissero quei giorni iscritti nella Storia.

Per chi ama l'avventura spaziale, ricordo anche l'altra splendida iniziativa di Paolo, il Progetto Moonscape.

Già che ci siamo, stando in tema di segnalazioni e praticando l'antico sport del salto di palo in frasca, raccomando la lettura delle trascrizioni della testimonianza di Mike Walter su Undicisettembre, a completamento della bella intervista di Hammer. Quella vera, non le castronerie che gli mettono in bocca i complottisti.