mercoledì 29 aprile 2009

E i suini dove li mettiamo?


"Febbre Suina: Chirurgo Plastico, Spiana-Rughe Al Collagene Porcino Non a Rischio".

Solo per citare i più recenti, c'è stato il periodo della moda delle notizie sugli incidenti causati dagli ubriachi, quello sull'emergenza stupri, quello sui reati causati da immigrati.

Io probabilmente tendo ad essere troppo pragmatico, ma continuo a pensare che i media abbiano assunto un ruolo distorto nel diffondere spasmodicamente e periodicamente allarme sociale sui temi più disparati e sempre più a sproposito.

Nel caso specifico sono disposto a scommettere una cena al ristorante migliore che vi venga in mente contro una focaccia al bar all'angolo che andrà a finire come con l'aviaria, altro preclare esempio di emergenza inventata a tavolino.

Non voglio dire che certe tematiche siano da ignorare, men che meno da sottostimare, ma che questo approccio che fa di ogni informazione una moda e un allarme è distorto e fuorviante.

Poi ci si stupisce che ci sia chi fa le ronde e chi non compra più il salame felino.

martedì 28 aprile 2009

Somari, galli...


...romani e teutoni.

Parlo di Travian, uno dei più diffusi Multiplayer Online Game, come viene definito.
Un bel passatempo impegnativo, lo definisco io!

Il vostro somaro infatti, spunta or ora da uno di quei periodi di lavoro incasinato che amo chiamare affettuosamente "miniera".
In questi giorni ho seguito ben poco il mondo del cospirazionismo e le vicende del nostro bel paese in genere.

Ho però approfittato delle pause mentali per provare il giocone strategico, che aveva solleticato la mia naturale curiosità asinina. Anche se, a dire il vero su sollecitazione di un collega giochereccio...

Ebbene, nella categoria, è sicuramente uno dei più avvincenti.
Ricco di spunti e di possibili strategie.

Presenta però le stesse controindicazioni proprie un po' di tutti i giochi online.
Per procedere con tattiche vincenti, infatti, è necessario far bene i conti coi tempi dello sviluppo delle varie costruzioni, coi tempi degli attacchi propri e dei giocatori avversari, coi tempi di evoluzione delle proprie risorse.
Si finisce perciò col doversi collegare alla tal ora per fare qualcosa, col dover prevenire il riempimento dei magazzini o l'attacco proditorio di un vicino poco socievole.

In poche parole si finisce col mettersi al servizio del gioco, che, da svago per i momenti di stress "ambientale" (chi lavora con la cornetta del telefono vicino alla postazione del pc capisce bene cosa intendo...) diventa un impegno ulteriore.
Perdendo così proprio quello che dovrebbe essere il motivo per dedicarcisi: la possibilità di staccare la mente di quando in quando.

E allora, se un gioco diventa un impegno, che ci gioco a fare...?

mercoledì 15 aprile 2009

Sciopero


Il tema è di quelli difficili.

Sostenere quel che ci ricorda Piero Ottone in questo articolo e che il sottoscritto afferma da tempi non sospetti, può procurare più di un moto irato da alcuni lettori che si possono sentire lesi nell'intimo del loro diritto più sacro.

Negli anni di piombo ci si sarebbe potuti persino aspettare una pallottola di richiamo da quei fini pensatori che deliravano di rivoluzioni e, nell'attesa, si dilettavano a gambizzare (se non peggio) poveri cristi "nemici del popolo".

Fortunatamente i tempi sono cambiati e quella stessa libertà di parola che consente alla demenzialità di "luoghicomunensi" e cospirazionisti assortiti di sopravvivere e fare proseliti permette anche a un somaro di passaggio di poter sottolineare qualche magagna tutta italiota.

Lo sciopero dunque. Sarebbe bene ricordare quale sia l'origine dello strumento "sciopero" e le sue finalità. Una rapida scorsa ai libri di storia ci ricorda che si tratta di una difficile conquista dei lavoratori. Un'arma di rivendicazione dei diritti delle masse subordinate di fronte allo strapotere dell'impresa nei confronti del singolo. Un diritto conquistato, anche col sangue, in epoche nelle quali la sperequazione nella distribuzione del reddito era di proporzioni clamorose.

Ma non è quella panacea con la quale ci si illude di combattere tutti i mali con potere quasi taumaturgico, ricorda Ottone. E' invece un linguaggio rozzo, rudimentale, poco efficiente, incapace di costituire un valido strumento di dialogo. Lo è ancor più in un paese come il nostro nel quale, di fatto, se ne fa un uso più intrinsecamente politico che di rivendicazione economica. E nel quale le organizzazioni sindacali abbandonano con frequenza e disinvoltura il loro compito di controparte corporativa dell'impresa per assumere un ruolo improprio di natura più squisitamente politica.

Sarebbe tempo di ricominciare a considerare il significato del dialogo, di ricercare forme di dibattimento più evolute e di relegare l'uso di strumenti figli di un altro tempo e di un altro mondo a situazioni più congeniali: spartirsi gli utili quando le cose vanno bene, ad esempio.

venerdì 10 aprile 2009

Lutto


Questo è giorno di lutto.

Lutto nazionale in omaggio alle vittime del sisma, alle quali, prima di tutto, va il pensiero di ognuno.
Lutto religioso per chi crede in Cristo e nel miracolo della crocifissione e della resurrezione.

Ci sono però anche piccoli lutti, più composti, più intimi e familiari.
Come quelli che seguono la perdita di un piccolo amico peloso.

Ecco dunque un mio vecchio, breve s-pensiero, destinato allora all'ultimo saluto a un mio piccolo ex-cucciolone.
Lo dedico di cuore al ricordo dell'amico a quattro zampe di un bipede che mi pregio di conoscere.


ANCHE TU

Anche tu
frammento del mio cuore

Ti sogno sbucare improvviso
tra praterie del cielo

La terra ti sia lieve
Paco, amico mio.

27 ottobre 2001

giovedì 9 aprile 2009

Due cose a caso


Qui e qui gli articoli che ne parlano.

Cos'hanno in comune, diranno i miei acuti ed affezionati lettori?
La parvenza di scientificità, cos'altro.

Ciò che consente, ad entrambi, di prosperare nel loro piccolo sottobosco di seguaci e creduloni.

Già che ci siamo, sfrutto la brevità di questo post per segnalare la raccolta di link su come aiutare le vittime del terremoto fatta dall'amico Alfa. Spero comunque tutti abbiate ormai dai mass media una percezione di quali possano essere le vie migliori per dare una mano a chi soffre in questi giorni e per evitare gli approfittatori che, anche in questa tragedia, colgono l'occasione per trarne vantaggio personale.

domenica 5 aprile 2009

La fuga di cervelli


Una notiziola sconvolgente!
Se ne parla in questo thread su Crono911: Giulietto Chiesa si candiderà alle prossime europee tra le fila del... PCTVL!

E cos'è, direte voi?
Semplice: il Partito "Per i diritti umani in una Lettonia unita".
Della vicenda dà notizia l'Unità in questo interessante articolo di Francesco Costa.

Qualcuno dirà: non avevi promesso di non occuparti di politica?
Infatti. La notizia, per quel che mi riguarda, è su un cospirazionista di primo piano, mica su un politico.

Solo un consiglio al nostro (quasi) ex-europarlamentare: Dott.Chiesa, attenda le elezioni, prima di far girare Zero alla tv lettone.
Avrà più probabilità di essere preso sul serio dai potenziali elettori.

giovedì 2 aprile 2009

Che male fanno - parte IV

MedBunker - Le scomode verità: Che male vuoi che faccia...(II parte)

Disgustoso.
Non c'è altro termine.

Stavo per lasciare il mio commento sul blog di WeWee.
Ma credo sia più utile lasciarlo qui.
E sul blog di Paolo, su Crono911, sul forum di focus, in ogni possibile luogo ove si possa portare qualcuno a conoscere quanto WeWee sta portando alla luce.

Perché se le bufale sull'11/9 o sul signoraggio fanno innervosire per i preconcetti politici, quelle sulle sciecOmiche per l'evidente assurdità, il comportamento di certa "medicina alternativa" è davvero molto, molto vicino alla delinquenza.

Ancora grazie, di cuore, a WeWee e agli altri medici di "MedBunker".

p.s.
Qui la prima parte.

mercoledì 1 aprile 2009

Rebus


Lo sapeta sicuramente già tutti, voi sporchi lettori servi del NWO, ma Rebus (la nota trasmissione di Odeon che ha per tema le più svariate ipotesi fanta-storiche e pseudo-scientifiche, nonché le più clamorose bufale del mondo cospirazionista, dall'11/9 alle scie cOmiche, passando per l'immancabile signoraggio) ha lanciato un sondaggio sul gradimento dei telespettatori.

Votate!

Ieri, a seguito delle segnalazioni sul disinformatico e sul forum di crono911, è cresciuta parecchio la quota dei voti su "vergognoso".

Il conduttore, Maurizio Decollanz, se ne chiede la ragione con questo articoletto un po' piccato.
Vogliamo spiegargliela con un commentino qui?
Occorre registrarsi su Wikio, ma l'operazione è gratuita e ne vale la pena!

Nel frattempo, su Perle, compare la risposta alla lettera aperta indirizzata loro da uno degli amministratori di Wiki italia. Qui.


Aggiornamento pomeriggio 2009-04-01:


Decollanz precisa qui (commenti qui) tra le altre cose di aver "tristemente riscontrato che da tempo qualcuno ha avviato una vera e propria campagna persecutoria nei mie confronti sul piano personale. Dileggiando la voce che Wikipedia ha dedicato a REBUS e cancellando quella dedicata a me personalmente".

Ora, io non so chi abbia cancellato la voce a lui intestata, ma so di aver modificato personalmente la voce relativa a Rebus inserendo "pseudo-scientifica" al posto di "scientifica" (modifica poi regolarmente annullata fino allo sfinimento... mio! Si veda qui).

A me però non pare affatto un dileggio quanto piuttosto una constatazione.
O no?

Aggiornamento finale Sera del Primo Aprile:



Ora so anche chi ha cancellato la pagina personale di Decollanz: la comunità di Wikipedia!
Così risulta dai log di wikipedia: procedura di cancellazione semplificata (decisione della cominità di Wikipedia).

La proposta di cancellazione recita: "Personaggio dal taglio locale, probabile auto-promozione dell'editore della voce. Voce da verificare per enciclopedicità da Ottobre 2006 e orfana"

Mentre la seconda cancellazione è persino divertente da leggere per il botta-risposta di un paio di amministratori a un certo utente "Mollanz" che l'aveva reinserita...

Ora, è chiaro che l'ipotesi che Mollanz e M.Decollanz siano la stessa persona è una pura illazione, ma come ho verificato io in non più di dieci minuti, anche Decollanz avrebbe potuto agevolmente controllare le ragioni della cancellazione della voce che lo riguardava su Wikipedia Italia.
Altro che "campagna persecutoria".

a presto
b_u