giovedì 22 aprile 2010

Pane e volpe

Non c'è niente da fare, quando uno ha la furbizia nel sangue, lo si capisce subito.

Concordo con autoblog.it: roba normalissima in qualunque rap per dodicenni…
Senza offesa per i dodicenni, si intende.

Sono davvero "troppo"



Sì, loro sono davvero troppo.
Troppo scIemi e troppo cOmici.

Un grazie al Peyote per la preparazione del video e a Milena Gabanelli per la signorilità con cui ha saputo trattare i bambinoni.

p.s.
Non perdetevi anche l'ultima Perla. Se non fosse che si parla di tragedie, verrebbe spontaneo invitarli a Zelig. Complottisti... se non ci fossero, bisognerebbe inventarli.

domenica 18 aprile 2010

La morte non è niente

La morte di Raimondo Vianello non necessita certo di introduzioni né di commenti.
Con lui muore un pezzo della storia del cinema, della televisione, dell'Italia tutta. Muore un pezzo del cuore di tutti noi che abbiamo trascorso momenti lieti in compagnia della sua ironia sottile e del suo cuore aperto, a volte davvero divertiti, a volte semplicemente con un sorriso, che è ancora di più.

Sono trascorse solo poche ore e già circola sul web la bufala di turno, che gli attribuisce, su facebook e su alcuni blog queste ultime volontà:

La morte non è niente.
Sono solamente passato dall'altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo. Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore,ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:
il tuo sorriso è la mia pace.
Sono belle parole, certo. Pensieri che toccano le note più profonde dell'anima con una delicatezza e un amore che vanno al di là del credo e della fede di ciascuno.

Ma... non sono di Raimondo, bensì di Henry Scott Holland

Non fa nulla: va bene anche immaginare che la sensibilità di Raimondo le potesse partorire.
Spiace solo che il web abbia colto anche quest'ennesima occasione per dimostrare la sua inaffidabilità crescente.

Ancora grazie, Raimondo, per i sorrisi che ci hai dato.
Ciao.

venerdì 9 aprile 2010

Truthers


Non c'è che dire: nove anni di presunta "Ricerca della Verità" hanno portato i truthers al loro obiettivo...

Questo, a proposito, è quello che pensa una testimone oculare che si trovava al WTC7.
I think only to a fringe movement. Not many people here in the US doubt that the mass murders on Tuesday, Sept. 11, 2001, was a cowardly act of Terrorism, arranged by Osama bin Laden. Especially from the families that lost loved ones, the heroes and surviors that witnessed it.
Serve la traduzione?
Non sono molti qui negli USA a dubitare che l'omicidio di massa di martedì 11 settembre 2001 sia stato un vile atto di terrorsimo organizzato da Osama bin Laden. Specialmente fra le famiglie che hanno perso i loro cari, gli eroi e i sopravvissuti che ne sono stati testimoni.
 
Grazie ad Hammer per la sua preziosa opera di raccolta di testimoni diretti degli attacchi al WTC.

Per restituire l'attentato alla Storia e portarlo fuori dai meandri delle favole.

Per commemorare e ricordare chi perse la vita solo per essersi recato al lavoro, solo per aver preso un appuntamento nel luogo sbagliato e nel momento sbagliato, solo per essersi trovato lì per caso.

giovedì 8 aprile 2010

Il vai e vieni della coscienza.

Sottotitolo: "Un ispettore in casa Birling"


Ho assistito recentemente alla bella pièce teatrale di John Boynton Priestley, magistralmente interpretata da Paolo Ferrari, Andrea Giordana e altri valenti attori, per la regia di Giancarlo Sepe.

Mi si dice - non la conoscevo, confesso - si tratti di un classico del teatro inglese. Una commedia, insieme thriller e dramma borghese, che sul filo sottile dell'ironia e della polemica dipinge la parodia dei modi dell'alta borghesia dei primi decenni del secolo appena trascorso, con l'occhio puntato alle ipocrisie generate dall'attenzione spasmodica all'apparire, invece che all'essere e al contrasto fra la bella vita dell'alta società e i disagi dei ceti poveri e dei lavoratori.


La trama: siamo nei primi anni trenta, la guerra trascorsa è ormai sbiadita e quella che verrà è ancora ben oltre l'orizzonte temporale della previdenza umana.

In un piccolo centro del tessuto industriale inglese, la famiglia Birling è raccolta in festa per l'occasione del fidanzamento della giovane figlia Sheila con un ancor più altolocato delfino di un altro impero industriale.

Sulla scena, assolutamente inaspettato, piomba l'ispettore di polizia Goole, interpretato da un eccellente Paolo Ferrari, che ha qualche domanda da porre al capofamiglia Arthur (Andrea Giordana) a proposito della morte di Eva Smith, una giovane donna suicidatasi quel giorno.

Le domande si susseguono a ritmo serrato e l'interrogatorio si sposta ad uno ad uno a tutti i membri della famiglia.
Non c'è un assassino, è ovvio, ma non per questo le colpe di quel suicidio non mancano di trasferirsi man mano su ciascuno dei membri della famiglia sui quali a turno si concentrano le domande argute dell'ispettore Goole. Le risposte quasi non servono perché l'ispettore pare sapere già bene quale sarà la colpa che verrà rivelata man mano da ognuno dei presenti. Così, di confessione in confessione, l'interrogatorio si protrae per una notte intera. La verità emerge e tutti risultano così avere qualcosa da nascondere, un peccato, un vizio, cosicché tutti risultano colpevoli, ognuno a modo suo, di aver contribuito a far avvicinare di un nuovo passo la povera Eva alla sua scelta sciagurata.

Il dubbio, l'angoscia morale si insinua negli animi più sensibili, quelli dei giovani figli di casa Birling, mentre i genitori e il più scafato fidanzato sanno più agevolmente ricorrere all'autocommiserazione e all'autogiustificazione.
La serata scardina piano piano le false sicurezze della famiglia Birling ne mette in crisi la coesione, gli affari, perfino il fidanzamento, mettendo a nudo le debolezze e le ambizioni individuali.

Al termine di questo infernale susseguirsi di rivelazioni il capofamiglia, Arthur, scoprirà che l'ispettore Goole non appartiene affatto al corpo di polizia e nessuno lo conosce. Ma c'è di più: nessuna donna è morta suicida quel giorno all'ospedale!
Il pericolo dello scandalo sembrerebbe scampato e molti dei partecipanti alla cena tirano un sospiro di sollievo. Ma anche se l'ispettore non esiste, la coscienza degli individui non si può più mettere a tacere, ora che le verità e le colpe di ciascuno sono state rivelate. Mentre la famiglia si divide in due fazioni, chi mira all'autoassoluzione e chi vuole cogliere l'occasione per nettarsi la coscienza, squilla il telefono: una donna è morta suicida, lasciando un diario dove racconta quanto ci ha già rivelato Goole. E un ispettore, ora, sta arrivando davvero.


La recitazione brillante di Paolo Ferrari e Andrea Giordana arricchisce di sapore una scenografia e una regia che giocano con le luci, con il movimento, con la musica e persino con effetti cinematografici.

L'opposizione fra le false sicurezze delle classi agiate e le difficoltà di persone più umili che sudano, soffrono e lottano quotidianamente contro la miseria e i disagi della vita quotidiana si alterna all'altrettanto vivido contrasto fra i vizi privati e le pubbliche virtù di una rispettabile famiglia della media borghesia, dove la coscienza si risveglia a tratti e a tratti affoga nella convenzione, nel comodo autoincensarsi, nell'autoassoluzione e nell'anestesia del sentimento.

Il tempo per lo spettatore scorre piacevolmente veloce. Al termine della commedia però, sorge spontanea una domanda inevitabile: quanti Birling esistono ancora oggi? Nella nostra società della finzione e dell'apparenza, non saranno forse addirittura personaggi in aumento dilagante?

giovedì 1 aprile 2010

Sfere e Palle assortite

Vedo, prevedo e stravedo nella mia Sfera di Cristallo personale l'arrivo di una nuova Palla per lavare dopo la mirabolante biowashball...
Che ne dite?



-----Messaggio originale-----
Da: [censured] [mailto:[censured]]
Inviato: giovedì 1 aprile 2010
A: iomemedesimo
Oggetto: Sfera Magnetica

La nuova Sfera Magnetica per lavatrici e lavastoviglie vi fara' risparmiare centinaia di Euro all'anno di detersivi,allunghera' di molto la vita della vostra lavatrice e lavastoviglie ed eliminera' l'inquinamento ambientale provocato dai detersivi!

Per informazioni e dettagli cliccare su:
http:// sferamagnetica . 135. it o su http:// sfera. flyurl. net

L'azione dei magneti "spezza" i cristalli di calcare impedendo la loro dannosa sedimentazione nei tubi e scarichi.Con l'acqua meno dura si avranno piatti e posate piu brillanti,tessuti che durano piu a lungo,risparmio sulla manutenzione e non dovendo usare anticalcare chimici,risparmi sul detersivo!


Ciao a tutti e Buona Pasqua!

p.s.
Grassetti e italici miei.

p.p.s.
Ho intenzionalmente (ed ovviamente...) inserito degli spazi nell'url dei... venditori di Palle. Se siete interessati ad approfonire le caratteristiche del prodotto, ricostruite il link.