giovedì 29 settembre 2011

Il somaro e la balena


Il fatto: una balena resta spiaggiata a 700 mt dalla riva lungo l'estuario dell'Humber. La zona è una palude salmastra, collegata al mare, spiega Kirsten Smith, direttore del "North Seas Living Seas" presso lo "Yorkshire Wildlife Trust":
"The area where the whale was found is salt marsh, which is still connected to the sea."

E' una triste fine per una balena ed è un ritrovamento curioso, ma la spiegazione è perfettamente razionale:

With the high tide the whale probably got carried up on to the salt marsh, got pushed further in shore and then got stuck when the tide went out.

Con l'alta marea, la balena probabilmente è stata trasportata fino alla palude salata, si è spinta più avanti verso la spiaggia ed è rimasta bloccata quando la marea è calata.

Ma basta un articoletto poco approfondito e un po' sensazionalistico che riferisce la cosa come se fosse particolarmente misteriosa e si scatenano i deliri: ipotesi di trombe d'aria, gente che potrebbe averla "catturata e volessero trasportarla da qualche parte".

Non mancano - naturalmente - Haarp, le modificazioni climatiche e le scie cOmiche, tra i commenti.

Basta il tono sbagliato di un articoletto frettoloso e si scatena la fantasia.
InterDet a volte veicola davvero troppo facilmente il delirio.

sabato 24 settembre 2011

"Sono come le cavallette"

"Sono come le cavallette, sono tanti, ben pagati."

"banda dei kamikaze di Bush"
"questi cialtroni, che tentano di inseguirmi come cani arrabbiati."

"Io li chiamo kamikaze di Bush."

"Quasi quasi mi viene nostalgia per Attivissimo, il quale parteggia per un assassino come Bush,"

"Li chiamo kamikaze di Bush perchè ritengo la loro impresa del tutto disperata. Come disperata è la posizione di chi difende dei malfattori. Magari saranno loro a vincere, insieme ai malfattori (che siano tali non c'è alcun dubbio, a prescindere dall'11 settembre), ma è impresa moralmente disperata."
Queste parole di colore oscuro
vid' ïo scritte al testo d'un offeso;
per ch'io: «Maestro, il senso lor m'è duro».

In effetti, ci ho messo non più d'una decina di minuti a trovare questi simpatici appellativi sul sito di un ben noto cospirazionista nostrano.

Con un po' più di attenzione, credo si possano trovare decine di altri esempi delle gradevoli definizioni che dedica al lavoro di quelle persone, i cosiddetti debunkers, Paolo Attivissimo in primis, che - orrore - non si bevono acriticamente come gradirebbe dai suoi lettori le millanta bufalotte di cui farcisce allegramente e senza verifica alcuna articoli, libri e filmati.
Che poi chiama "giornalismo d'indagine".

Certo, fa riflettere pensare che il medesimo poi si dichiari profondamente offeso dalla semplice ironia del giornalista Paolo Attivissimo, al punto di parlare di "dunucia-querela".
Che poi: "denuncia" o "querela"? Conoscerà la differenza, voglio sperare.

Non trovate anche voi che sia un atteggiamento curioso? 


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Aggiornamento:
Dopo Giornalettismo con l'articolo di John e con l'intervista di D'Amato, anche Perle Complottiste si occupa del caso.

domenica 11 settembre 2011

Dieci anni dopo

E' un'immagine coinvolgente, quella che ci offre la NASA, scattata dallo spazio l'11 settembre di dieci anni fa.

Dieci anni dopo, il nostro rispetto e il nostro ricordo alle vittime di quello che fu il più grande ed insulso attentato terroristico della storia, costato quasi tremila morti diretti e due guerre indirette.

Quanto ai cospirazionisti e al loro fumo fritto, mi rifaccio alla testimonianza, davvero emblematica, raccolta da John a New York, di un tassista egiziano, Ashraf:  
“Hanno colpito New York perché l'America è una minaccia all'integralismo islamico. Qui ogni musulmano si rende conto che si può vivere e lavorare in pace nella diversità di culture e religioni, nel rispetto reciproco. Non importa se sei ebreo o musulmano, qui puoi lavorare e se ti impegni e hai un po' di fortuna puoi arrivare ovunque. Dipende tutto da te, non dalla tua religione. Una cosa simile è inaccettabile per un integralista”

giovedì 8 settembre 2011

"Benedetti" giornalisti

Non so che dire.

In Francia, per il decennale dell111 settembre, escono splendidi documentari su Canal+, la BBC dedica il suo Conspiracy Files a smontare una ad una, per l'ennesima volta, le bufale cospirazioniste, il New York Times pubblica una ricostruzione audio minuto per minuto di quel giorno.

L'Espresso, invece, pensa bene di commemorare il peggior attentato terroristico della storia "alimentando il dibattito" con un "discusso" film (non oso chiamarlo documentario) come "zero".

A me sembra una fesseria.
Come se io linkassi qui il Circo (di) Massimo perché è interessante per farsi quattro risate.
O come, scrive qualcuno, se per commemorare lo sbarco sulla Luna, si offrisse "Capricorn One".

Se è interessante perché discusso, discutetelo, benedetti giornalisti.
Non avallatene il contenuto implicitamente, visto che lo offrite senza dire che è un raro esempio di concentrato di frottole. 

Mentre la BBC intervista medici legali, ingegneri strutturisti, esperti di intelligence, cosa ci fornisce  "zero" allegato a l'Espresso?
Un nobel per la letteratura che gioca al piccolo mimo simulando un aereo dirottato con 53 passeggeri a bordo (una delle scene più di cattivo gusto cui ho assistito in vita mia), lo stesso personaggio che blatera ripetutamente di "5 metri, ripeto 5 metri", una studiosa di storia medioevale che chiacchiera di demolizioni controllate, un esperto di acqua potabile che "mette in dubbio" (ovviamente, senza spiegare perché) le conclusioni del più prestigioso istituto di ingegneria del mondo e via, il tutto condito di cartoni animati per "dimostrare" l'esistenza di inesistenti batterie contraeree al Pentagono e una sfilza interminabile di chiacchiere di simile portata.

Come propinare al pubblico per l'ennesima volta un simile concentrato di  errori ed omissioni possa giovare "al dibattito" lo sanno solo a l'Espresso.

E infatti si vedono i risultati.
Mentre nel resto del mondo i cospirazionisti sono sempre più considerati quello che sono: personaggi in cerca di notorietà e vendite facili, qui da noi basta aprire un forum di discussione qualunque per trovare una pletora di "espertoni" che dibattono di 11 settembre senza avere le minime conoscenze di quel giorno se non attraverso le balle dei cospirazionisti.

Si veda qui, ad esempio, dove tornano fuori l'eterno foro da 5 metri, l'"acciaio fuso", le statistiche sui 3 grattacieli crollati in un solo giorno e tante altre manifeste dimostrazioni di pura e semplice ignoranza dei dati e dei fatti di quel giorno.

Fino a culminare in una ridicola interpretazione del principio di autorità: "Giulietto Chiesa e Dario Fo non mi sembrano affatto dei coglioni, se hanno prodotto un documentario di questo genere si saranno informati".

Ah si...?
Sarà... Tu certamente no, invece.

martedì 6 settembre 2011

Roghi

Non amo parlare di politica italiOTA, figuriamoci di cronaca nera.

Però questo caso è da segnalare.

Perché ricordo di aver sentito con le mie orecchie somaresche più d'una persona che dichiarava di volerlo linciare, quando sembrava fosse lui il colpevole.

I roghi delle streghe furono, sono e saranno sempre un abominio.

lunedì 5 settembre 2011

Il Chupacabra e la "cultura" italiOTA.

Stavo leggendo l'avvincente voce enciclopedica dedicata a Boyager da Uicchi Italia e sono incappato in due chicche...

No, scusate... ci sono rimasto male.

Tralascio commenti sul "Premio internazionale di archeologia della città di Ugento", che scusiamo in nome dei 12000 abitanti della cittadina, probabilmente in cerca di visibilità mediatica.

Ma, a quanto pare la trasmissione, meglio, il suo conduttore, si è meritato il Premio nazionale TV Educativa 2008 (il grassetto è mio) organizzato dall’Istituto di Scienze psicopedagogiche e sociali “Progetto Uomo”, presso il Campus univerisitario IPU, con la seguente motivazione: "per il contributo alla ricerca e alla divulgazione di contenuti culturali, con i programmi “Stargate – Linea di confine” e “Voyager – ai confini della conoscenza” (grassetto sempre mio).

Non che prima o dopo di quell'anno i contenuti fossero granché migliori, intendiamoci - ricordiamo il chupacabra (il simpatico animaletto della foto) e John Titor, come preclari esempi - ma cosa avranno trovato mai di culturale ed educativo in un programma che, in quell'anno, affronta tematiche di questo spessore (cito qualche titolo): Avvistamenti Ufo 1978, Pietre di Ica, Profezie del 2012, Shakespeare era siciliano?, Alla ricerca della mitica "Avalon", Stonehenge il cerchio di Atlantide?, L'ultimo tesoro dei Templari, La verità nascosta del Santo Sudario di Oviedo, Lady D: la verità nascosta, presunte falsità delle missioni Apollo... e tante, tante altre amenità dello stesso tono e spessore.

Lo confesso, mi piacerebbe capire in che termini l'esimio istituto consideri tali tematiche e, soprattutto, il modo in cui sono state affrontate dalla trasmissione, come "contributo alla ricerca e alla divulgazione di contenuti culturali". Così, tanto per farmi un'idea di chi abbiamo di fronte.

E' interessante a titolo di raffronto l'opinione espressa sulla trasmissione dal matematico  Piergiorgio Odifreddi, personaggio a volte non particolarmente simpatico, ma il cui spessore culturale effettivo mi pare indiscusso, che così definisce Voyager: "i valori della scienza [...] sono addirittura sbeffeggiati e insultati".

Mi sento di sottoscriverlo.

E, intanto, su Italia1, è cominciato Mistero...

venerdì 2 settembre 2011

Braccialetti dei miracoli


E dopo gli anelli dell'immortalità (a proposito: acquirenti dell'anellino di AlexChiu vi siete mai chiesti cosa dovrebbe mai fare un magnetino sul dito?) e il braccialetto dell'eterna forza (power balance, per gli amici) ecco arrivato il nuovo tormentone per creduloni di passaggio: nientepopodimenoche il braccialetto afrodisiaco bunga-bunga.

Se non altro, si spera che gli acquirenti di quest'ultimo tormentone la prendano sul ridere...