Gli aficionados si ricorderanno della bella discussione nata tanto tempo fa sul problema esistenziale della colazione: si raffredda prima il tea lasciato nel bollitore o quello versato nelle tazze?
Vennero fuori parecchi spunti carini, nonché la splendida idea di Mastrocigliegia sul metodo empirico di verifica a mezzo cera fusa. Tra l'altro l'ho ricercata per linkarla ma non riesco a ricordare dove diavolo si fosse sviluppata: mi pareva sul blog del Gran Visir ma non ne trovo traccia. Chi si ricorda?
Oggi, ci riprovo con il tea di mezza mattinata, in ufficio stavolta, che ha sollevato una nuova questione tra il vostro somaro prediletto e un suo collega (di lavoro, non di raglio).
Antefatto, premessa e dati di base:
1) prendere un bicchiere di plastica forato.
2) usarlo nella macchinetta del caffè come contenitore per il tea del mattino.
3) con un balzo leggiadro (si fa per dire, vedi foto a corredo) per evitare di inzozzare interamente i pantaloni (e chi la sente la mia asinella poi!) mettere il bicchiere forato in un altro bicchiere equivalente
4) il livello del tea nei due contenitori (quello interno e quello esterno) tenderà ad equilibrarsi per il principio dei vasi comunicanti.
IL Quesito:
Somarescamente presumo possano intervenire altri fattori fisici, ad esempio dovuti alla viscosità dell'acqua unita al ristrettissimo spazio a disposizione del tea fra le pareti dei due contenitori, a far sì che il livello raggiunto dal tea medesimo non sia effettivamente perfettamente equilibrato.
Dunque la parola a gnegneri, gneologi, fisicacci e amici di Sir Lipton Ice Tea. Si apra la tenzone!
mercoledì 5 maggio 2010
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15 commenti:
Capillarità nell'intercapedine tra i due bicchieri?
S, ci stavo pensando anch'io.
Ma il punto è: quanto influisce?
La capillarità dovrebbe far salire il livello del tea nell'intercapedine.
Ma la viscosità dell'acqua non tenderebbe a far assumere alla medesima una forma concava nel medesimo spazio?
Sbaglio?
p.s.
Velocissimo!
La viscosità influisce sul tempo nel quale si raggiunge l'equilibrio (cioè il livello) ma non modifica la posizione dell'equilibrio (è come cambiare le dimensioni del foro: il livello si raggiunge prima se il foro è più grosso, ma il livello è lo stesso).
Rimane l'effetto della capillarità, che fa salire il livello nell'intercapedine se questa è abbastanza sottile.
C'è da notare che tanto la viscosità quanto la tensione superficiale (da cui dipende proporzionalmente l'innalzamento capillare) diminuiscono all'aumentare della temperatura.
In teoria mi aspetterei che il livello nell'intercapedine s'innalzi un poco con il raffreddamento.
E' quasi impensabile fare calcoli. Viscosità e tensione superficiale sono grandezze piuttosto sensibili alla composizione del liquido (alla quantità di zucchero in questo caso, ma forse anche alle altre sostanze presenti) per cui l'osservazione empirica la fa da padrona.
mc
Inutile dire che concordo in toto con l'analisi di mastro.
Soprattutto per la parte che riguarda la composizione del liquido e l'influsso della stessa sulle caratteristiche fisiche e reologiche.
Ok, ora che ho fatto sfoggio di superiore conoscenza, posso dire che quell'asinello e' un amoooooore? :D
Saluti
Michele
Aggiungo anche il problema della schiumetta. Un mm di schiumetta fa meno pressione di un mm di liquido, per cui, se nell'intercapedine non c'è la "miscela bifase" perché il foro era in basso e pescava solo liquido, allora il livello del caffé+schiumetta potrebbe anche superare gli effetti della capillarità.
Chiarissimo.
Proprio voi tre mi aspettavo rispondeste "al volo"! ;)
Dubbietto: la superficie dell'acqua non tenderebbe comunque ad assumere una conformazione concava, dunque con delle "punte" nei punti più aderenti alle pareti?
p.s.
Nessuno si ricorda dove fosse la chiacchierata delle tazze?
Dubbietto: la superficie dell'acqua non tenderebbe comunque ad assumere una conformazione concava, dunque con delle "punte" nei punti più aderenti alle pareti?
Yesofcourse.
E' prevedibile una estrema irregolarità, vista la non rigidezza del materiale della tazza, la sua deformabilità con la temperatura, la sensibilità dell'innalzamento capillare in funzione della distanza tra le pareti (che a sua volta dipende dall'altezza del liquido e cambia al variare del livello.
In altre parole: è un casino.
Puoi chiedere al Corrado o altri della sua stessa specie.
Di solito loro hanno risposte semplici per problemi complicati, e risposte complicate per problemi semplici.
Che poi è un'altra definizione dei complottisti.
mc
comunque in italiano si scrive tè
:D
comunque in italiano si scrive tè
Lo so, ma non mi piace.
Definiscimi pure esterofilo o anglofilo. Tiè... ;)
eh? voi siete strani...
Conformazione concava: menisco, che non è quello che si rompe quando ti fanno la sforbiciata in corsa.
La forma del menisco indica la polarità del liquido e del recipiente (il dipolo H2O e vetro forma un menisco concavo).
Lo spessore del menisco è dovuto alla tensione superficiale del liquido ecc ecc.
Di fondamentale importanza la marca del the e il metodo di essicamento delle foglie.
la soluzione al dilemma è una sola: quando hai fatto il refill del cassettino dello zucchero hai messo dentro la polverina bianca sbagliata. può confermartelo anche l'elefante rosa che da stamattina ti porta le pratiche.
siete gnegneri nell'intimo...
Mi preoccupa la circoscrizione dell'ambiente. Una tazza/tazzina non sarà mai un campo isolato ed emetterà vapore, il quale al variare della ventilazione e di parametri di mescibilità permetterà forti variazioni nella caduta termica del te, comparabili con le perdite di calore che si hanno attraverso un materiale conduttivo, ma appoggiato ancora sui ferri del fornello caldi o con i materiali ceramici, risaputamente resistenti alla conduzione.
Vi è poi da considerare lo scambio termico di conduzione/irragiamento metallo-O2 e non metallo-O2.
Infine fai un grafico per la suzione (suction) in mezzo poroso saturo se aggiungi più zucchero che tè nella tazzina.
@Thomas, gg e Tripponzio:
:D
@Foxxya:
Stai parlando del quesito originario (ma nessuno si ricorda dove ne parlammo?) ed hai sicuramente ragione.
Eppure, la prova empirica dimostrò che il tea (e non "the" e neanche "tè") si raffreddava prima nelle mugs.
Il motivo?
Banalmente... le mug erano fredde prima di metterci il tea!
Wikipedia
"Il tè (scritto anche te, o, con uso improprio del termine francese, thè o the)"
tiè
^_^''
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