Per poter sopravvivere, il partitino si era assoggettato alle dipendenze di un noto imbonitore televisivo che, dopo che una sorta di golpe pseudo-giudiziario aveva fatto fuori i suoi referenti politici della "Prima Repubblica", aveva deciso di conquistare il cuore dell'elettorato italiota a suon di portieri del Milan e di decerebrati tette e muscoli da mostrare nella casa del "grande fardello". Riuscendoci, ovviamente.
Passano gli anni e il partitino, incapace di scavarsi una qualifica nazionale in un paese eternamente diviso in due tronconi di cui era semplicemente l'espressione visibile, continua a vivacchiare all'ombra del padre-patron. Fino a quando, col crollo delle fortune mediatico-politiche del medesimo, in seguito all'avvento di Sky, dello streaming pirata sul web e della migrazione dei decerebrati dal grande fardello ai filmini su tu-tubo, il partitino non rischia di sprofondare al ruolo di consigliere comunale a Casalpusterlengo.
Ma la fortuna aiuta... i fortunati e i nuovi dominatori dell'orizzonte politico della penisola, sfuggiti agli scandali coop e similari e astri nascenti del votante medio, forniscono al partitino l'occasione di sdoganarsi come nazional-popolare: sull'onda (è il caso di dirlo) di evidenti necessità umanitarie innescate dai migranti clandestini, decidono di fare il passo più lungo della gamba e trasformare la ex regia marina in un servizio taxi sulla tratta Tripoli-Lampedusa (dando anche corpo al sospetto che qualcuno potesse pure guadagnarci sopra...).
E fu così che il capitano del partitino colse al volo l'occasione per spostare l'attenzione dello xenofobo da bar-sport dal contesto "polentoni" vs "terroni" al contesto "italioti" vs "clandestini". Mossa vincente: dopo tanti anni il partitino riuscì a conquistarsi un ruolo di primo piano nel panorama politico italiota.
Allo stesso tempo un secondo partitino riusciva ad imporsi all'attenzione, canalizzando i voti di protesta, quelli dei molti no-no-no-tutto ormai diffusi come le piattole, quelli di una certa parte del paese che spera eternamente nella riffa e nei soldi che piovono dal cielo e, last but not least, quelli dei fedeli seguaci di tutte le puttanate che circolano su interdet.
Fu così che i due, uniti solo dalla voglia di occupar poltrone, addivenirono a un funesto matrimonio d'interesse. Funesto, naturalmente, solo per il paese e per lo spread, giacché invece i cadreghini hanno trovato ottimi riscaldamenti a fondoschiena (al netto delle assenze in-giustificate), mentre i due partiti, dimentichi di qualsiasi problema autentico del paese, si concentravano sul reddito di nullafacenza e sulle tariffe d'importazione dei migranti.
Arrivarono alla fine le elezioni europee e il votante medio che - come da copione - non si è minimamente preoccupato di capire dove sarebbero finiti gli eletti a Bruxelles e Strasburgo, è riuscito a infilare praticamente il 60% dei suoi voti nell'area "peones" dell'emiciclo, aggiungendo ai due sopracitati anche il partito delle zucchine di mare e garantendo così all'Italia un peso politico nelle istituzioni comunitarie prossimo allo zero assoluto. Unica consolazione: almeno quelli che avevano votato i pentastelloni per protesta sono rinsaviti, speriamo in via definitiva.
Attendiamo con pazienza che il significato politico delle europee migri sul suolo italico e vedremo se qualcuno comincerà finalmente ad aprire gli occhi, fra elettori ed eleggibili, e a costruire qualcosa che somigli vagamente a un partito di governo per lo stivale.
Magari prendendo pure atto che se al nord uno dei due partiti prende il 40% mentre l'altro prende il 30% al sud, un motivo ci sarà e, invece di preoccuparsi di continuare a foraggiare venti enti territoriali più dannosi che inutili, forse, sarebbe ora di prendere atto una volta per tutte del significato delle parole di Massimo D'Azeglio: fatta l'Italia facciamo gli italiani.
Intanto, ai miei figli ma non solo ai miei, raccomando di imparare bene l'inglese, che un biglietto aereo di sola andata non costa poi troppo.
p.s.
Nell'immagine, il voto degli italiani all'estero.
Quando si parla di fuga di cervelli.
p.p.s.
Un caro amico mi fa notare che non tutti gli elettori sono uguali. C'è sempre chi ha ragionato approfonditamente e ha scelto. Vale per tutti i partiti. Lo so.
p.p.p.s.
Lo so, lo so: con questo post ho offeso il 34,33% + il 17,08% + il 6,46% dei miei lettori.
Magari, se sono attenti a quel che leggono, anche il 22,69% e l'8,79% e tutti quelli che pensano che la Costituzione Italiana sia un capolavoro del pensiero umano.
Ma non si sono certo offesi quelli dello 0,23% del Partito Pirata.
Però, ogni trent'anni, il punto bisogna pure farlo, no?
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