mercoledì 29 agosto 2012

Dicevamo?

Parlavamo giusto in questi giorni del dilettantismo dilagante.

A quanto pare, non si tratta di una prerogativa propria del nostro paese, visto che una sedicente "Ricercatrice archeologica da satellite" ha reso pubblico sul suo sito web di aver scoperto "nuove piramidi" dopo "10 anni di studi su Googke Earth".

Ora, è pur vero che sono effettivamente capitate scoperte di strutture archeologiche in passato attraverso lo studio di foto aeree (particolarmente nello Yucatan messicano, ove le strutture erano sepolte dalla vegetazione) e di foto ad infrarossi prese dai satelliti. Ultime nell'elenco, le strutture scoperte da un team dell'Università dell'Alabama, con l'ausilio di un programma specifico della NASA.

Ma, forse, sarebbe opportuno usare i metodi della Scienza, prima di gridare alla grande scoperta, come fa qualcuno sul web: cercate "Angela Micol discovery" o "Angela Micol scoperta" su google e vedrete che la dilettante è già stata "promossa" a scienziata ed archeologa dai mille grancassoni del web...

E magari attendere verifiche.
Che infatti puntualmente non ci sono state.  Anzi:

Sarah Parcak, an archaeologist at the University of Alabama at Birmingham whose work with infrared satellite imagery led to the discovery of several lost pyramids in 2011, said via email that the findings were not authoritative. 

In a separate email, Egyptologist Bob Brier, senior research fellow at the C.W. Post Campus of Long Island University, said the claims were premature.
"There is a slight chance that one or two could be pyramids, but it doesn't look like it to me," Brier wrote.

Robert Littman, an archaeologist from the University of Hawaii who is a director of the Tell Timai excavation project in Egypt, agreed that it's premature to say what the structures were – but said the Google Earth imagery was nonetheless "very interesting."
"It may well turn out to be a pyramid, but it may turn out to be another structure," he said in a telephone interview.

Fino a quando si è scoperto che si tratta di strutture geologiche e di edifici già noti da tempo.

Del resto, anche un somaro come il sottoscritto aveva sentito puzza di bruciato, visto che le due "scoperte" si trovavano a poche miglia da insediamenti umani.

E visto che, curiosamente, sul sito della "ricercatrice" campeggia la solita paginetta dello "shop" tipica dei nostri amici complottisti.

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