A volte, ho tempo da buttare e mi capita di arrivare proprio nell'attimo in cui scatta il rosso al passaggio a livello che tormenta i miei viaggi al e dal lavoro. Allora accosto di lato e mi diverto a contare il numero di auto che passano sotto alle sbarre anche mentre queste sono già quasi ad altezza minima.
E' un'azione pericolosa. Decisamente.
Eppure, considerando che per i successivi 8/12 minuti quel passaggio a livello sarà certamente chiuso, non posso non comprenderla.
Una volta, per ingannare il tempo della lunga attesa, ho chiamato l'ufficio reclami della stazione Centrale di Milano:
"Buon giorno, avrei bisogno un' informazione"
"Buon giorno, mi dica."
"A che velocità viaggia un treno merci, mediamente?"
"Attende una consegna?"
"No, no, mi dica solo a che velocità viaggia..."
"Ah, ho capito: è fermo a un passaggio a livello!"
"Bravo! Allora lo sa anche Lei che il treno è ancora a una decina di chilometri, come minimo!"
"Eh, ma sa... la sicurezza..."
A cinque chilometri da qui c'è un altro passaggio a livello, completamente automatico.
Va giù un minuto (si e no) prima del passaggio del treno e torna su cinque secondi dopo che è passato.
E nessuno si sogna di passare sotto le sbarre o anche solo con lo scatto del "rosso".
A cinque chilometri nell'altra direzione ce n'è un altro nelle condizioni del "mio".
Solo che quest'ultimo, oltre a rimanere chiuso per un minimo di dieci e un massimo oltre i quindici minuti, a volte invece resta proprio aperto...
Sicurezza un par de ciuffoli, direbbe qualcuno.