martedì 14 luglio 2009

Sciopero?


"Non e' il concetto di diffamazione che è in discussione ma le modalità. Talmente assurde da essere inapplicabili, quindi applicabili con estrema discrezionalità solo in casi particolari. Di solito, quelli in cui chi si sente leso ha dietro uno studio di avvocati".


E' parte del commento di Gianni Comoretto a questo post di Paolo Attivissimo sul cosiddetto "sciopero dei blog" di oggi.

"l'informazione in Rete finisce con l'essere svilita ad un'attività pericolosa, onerosa e mal retribuita o, nella più parte dei casi, non retribuita affatto"


E' il punto conclusivo del bell'articolo di Punto Informatico dedicato al maxi emendamento del governo.

La mia somaresca opinione ricalca entrambe queste posizioni, con qualche precisazione.

Sarà che io, a differenza di Paolo, sono italiano e sono abituato a leggi fuori misura, fuori dalle righe e capaci solo di usare un cannone per sparare alle formiche.
Sarà che sono abituato alla disarmante superficialità cui sono avvezzi i nostri parlamentari e i nostri governanti, che produce la pletora di leggine e leggette e rettifiche e rimaneggiamenti che rendono il nostro corpus giuridico il più vasto (e il più inapplicabile) del mondo.
Con queste premesse, credo eccessiva la provocazione di Paolo che invoca il ricorso alle risorse della Rete, dall'anonimizzazione e l'hosting sicuro fino addirittura alla crittografia e l'hacking, di fronte alla palese assurdità di una legge miope e ingiusta.

Ma non posso fare a meno di constatare con amarezza come una volta di più il legislatore abbia prodotto la solita legge di facciata, da spacciare al "popolino" come tutela della reputazione dell'individuo ed che è invece solo paralizzante della libertà di parola.

Ché, con questa legge, i venditori di bufale continueranno a spacciare i loro prodotti truffaldini, i santoni e i guaritori continueranno a irretire i più deboli, i falsi ricercatori e i "venditori di Verità" continueranno a distribuire liberamente i parti delle loro fantasie oniriche.

E a dover tacere sarà solo qualche somaro qua e là, preoccupato di trovarsi una "controparte" ben fornita di avvocati e legulei assortiti.

3 commenti:

Alfa ha detto...

Completamente d'accordo.

tripponzio ha detto...

che dire? sinceramente credo che dietro ad una ipotetica libertà di parola si celino troppi imbecilli che sulla falsa riga del detto "hai una bocca e due orecchie per parlare poco e ascoltare molto" adottano la massima "hai un cervello e dieci dita per pensare poco e scrivere qualsiasi boiata ti pare". una certa regolamentazione ci vuole, per lo meno per fare un distinguo tra chi scrive assumendosi le stesse responsabilità di chi scrive sui muri con il gesso e chi invece si assume tutta la responsabilità, esponendosi in prima persona. purtroppo, questo sarà l'ennesima legge del menga fatta da qualcuno che non sa di cosa stà parlando, che ci porterà sempre più verso una tragica realtà in cui qualcuno potrà dare indiscriminatamente dei coglioni a tutti gli italiani e al quale non si potrà dare nemmeno del buffone.

come? siamo già andati oltre a questo punto? ah, allora niente di nuovo sotto il sole.

scherzi a parte, è incredibile come si cerchi in tutti i modi di caricare tutte le responsabilità sul "privato" che dice la sua, quando ancora la stampa regolare, quella con responsabili definiti per legge, può scrivere quello che vuole senza doverne rendere conto a nessuno, vero o falso che sia.

ma forse si andrà verso una nuova era. la stampa continuerà ad essere inaffidabile e gli "amatori" subiranno una scrematura portando alla genesi di una categoria affidabile e inappuntabile...

brain_use ha detto...

fare un distinguo tra chi scrive assumendosi le stesse responsabilità di chi scrive sui muri con il gesso e chi invece si assume tutta la responsabilità, esponendosi in prima persona.

Questo è, obiettivamente, un problema reale. E lo dice uno che si presenta amabilmente come "semplice somaro" mentre invece semplice non lo è affatto. :P

Esistono diverse problematiche dietro all'anonimità (o presunta tale, visto che, non dimentichiamolo, "brain_use" o "tripponzio" sono facilmente riconducibili a persone fisiche, per chi ne ha il compito) sul web.

Una, che sento personalmente, è quella di evitare esperienze spiacevoli, dalla telefonata notturna allo sputtanamento personale via web. E sappiamo tutti che, con certi interlocutori, sono cose autenticamente accadute in più d'una occasione.

Ma non è questo l'oggetto di questo ennesimo pasticcio all'italiana.

Lo fosse, non avrei nulla in contrario a sottoscrivere un ipotetico "registro", consultabile dalle autorità competenti, nel quale sotto la foto del somaro stia nome e cognome.