giovedì 28 febbraio 2013

ROTFLONE

Era tanto tempo che non mi capitava l'occasione di una "chiacchierata virtuale" con un complottista.
Colpa mia che sono sempre in immersione, per un motivo o per l'altro.


Ma come sta entrando in paranoia questo qui (che è sempre lo stesso di questo e questo) è da rotolarsi... e tutto perché non gli va giù che si dica che Fo ha presentato e partecipato al film cospirazionista Zero...

martedì 26 febbraio 2013

Buonanotte

Ed eccoci qui.

Da una parte non hanno ancora capito che i tre quarti degli italiani sono stufi di loro e stanno a gongolare come porcellini d'india per essere riusciti a non crollare del tutto e perché gli altri hanno sbagliato tutto.
Complimenti comunque all'istrione, che ancora una volta ha incantato quelli che amano le favolette.

Dall'altra, forse (forse), stavolta hanno capito che non serve a niente chiedere ai propri fedeli elettori se candidare Bersani e Renzi, quando poi agli altri elettori, quelli potenziali e determinanti, la scelta non va giù.
E tanti saluti alla base.

Il terzo che gode tra i due litiganti, adesso, dovrà finalmente farci vedere se è capace di fare qualcosa davvero, oltre a sparare emerite mich... - pardon, "inesattezze" - sulle scie comiche e sul signoraggio.

Il quarto, che vien da sé, potrà meditare per un bel po' sull'opportunità alternativa allo "scendere in campo", rappresentata dal continuare a fare il tecnico.
Ora, sarebbe il nuovo Presidente del Consiglio. Tecnico e super partes.

Sono solo contento che finalmmente ci siamo liberati degli altri "geni del signoraggio e delle scie comiche", rappresentati dall'Idv, e ci siamo quasi liberati degli altri "tutte chiacchiere e niente arrosto" rappresentati dalla Lega.

Adesso, se gli altri partner europei non ci mandano a stendere e se i grillini non si mettono a stampare "lire per tutti", comincia il bello.
Forse, qualcuno capirà finalmente che quello che è da rifare in Italia è prima di tutto la struttura dello Stato.

giovedì 7 febbraio 2013

Pronto soccorso omeopatico!

Bellissimo! Grazie a Blog(0)

lunedì 4 febbraio 2013

Body Worlds

Il nome, probabilmente, non è nuovo a molti: Gunther von Hagens.
La sua Body Worlds è ancora per una decina di giorni a Milano alla Fabbrica del Vapore.

Siamo riusciti ieri finalmente a trovare la giornata giusta per una visita.
Dopo una coda chilometrica, entriamo finalmente nella Fabbrica del Vapore. L'atmosfera è quella che ci si aspetta: luci ben studiate, tranquillità, molta gente ma atteggiamenti composti e commenti interessanti. L'impressione è che la quota di "addetti ai lavori", medici, biologi, anatomisti, fosse particolarmente alta nel pubblico presente. Molti bambini, molti ragazzi, sinceramente affascinati e per nulla turbati dall'incanto di quei corpi plasticamente composti nei mille gesti della vita quotidiana.

L'esposizione aveva suscitato polemiche, mesi or sono, giunte anche all'attenzione dei giornali e del grande pubblico. In realtà non traspare alcun tipo di voyeurismo, nessun sottinteso macabro, nessuna forma di  compiacimento. Semmai una professionalità e un'attenzione spasmodica ai dettagli.

Una ricerca che sconfina facilmente nell'artistico nel disporre corpi che hanno raggiunto una loro forma d'immortalità e che sanno trasmettere tutta la tensione della vita, tutto il miracolo che sta dietro il gesto quotidiano, tutta la pienezza dell'attimo e dell'istante che fugge.

Uno spettacolo da vedere, scientificamente rilevante e capace di trasmettere con semplicità i mille dettagli delle meraviglie del corpo umano.
Ma anche uno spettacolo dell'anima e per l'anima. Perché è a noi, che li guardiamo, che deve giungere in pieno il messaggio che sta dietro alla ricerca anatomica: rispettiamo il nostro corpo e la nostra anima.

Sono troppo belli, troppo delicati, troppo incantati per abusarne con fumo, droghe e con l'insana vita di molte esistenze di oggi.

venerdì 1 febbraio 2013

C'è attesa e attesa

A volte, ho tempo da buttare e mi capita di arrivare proprio nell'attimo in cui scatta il rosso al passaggio a livello che tormenta i miei viaggi al e dal lavoro. Allora accosto di lato e mi diverto a contare il numero di auto che passano sotto alle sbarre anche mentre queste sono già quasi ad altezza minima.

E' un'azione pericolosa. Decisamente.

Eppure, considerando che per i successivi 8/12 minuti quel passaggio a livello sarà certamente chiuso, non posso non comprenderla.

Una volta, per ingannare il tempo della lunga attesa, ho chiamato l'ufficio reclami della stazione Centrale di Milano:
"Buon giorno, avrei bisogno un' informazione"
"Buon giorno, mi dica."
"A che velocità viaggia un treno merci, mediamente?"
"Attende una consegna?"
"No, no, mi dica solo a che velocità viaggia..."
"Ah, ho capito: è fermo a un passaggio a livello!"
"Bravo! Allora lo sa anche Lei che il treno è ancora a una decina di chilometri, come minimo!"
"Eh, ma sa... la sicurezza..."


A cinque chilometri da qui c'è un altro passaggio a livello, completamente automatico.
Va giù un minuto (si e no) prima del passaggio del treno e torna su cinque secondi dopo che è passato.
E nessuno si sogna di passare sotto le sbarre o anche solo con lo scatto del "rosso".

A cinque chilometri nell'altra direzione ce n'è un altro nelle condizioni del "mio".
Solo che quest'ultimo, oltre a rimanere chiuso per un minimo di dieci e un massimo oltre i quindici minuti, a volte invece resta proprio aperto...

Sicurezza un par de ciuffoli, direbbe qualcuno.