mercoledì 29 maggio 2013

E' colpa di chi?

Certe notizie mi lasciano basito.

All'orrore e allo sconcerto di una morte scelta per il dolore di quanto ha subito per mano proprio di coloro che considerava suoi amici, si aggiunge lo stupore per la pochezza di pensiero di certune iniziative, tipicamente italiOTE.

A prescindere da ovvie considerazioni pratiche sull'impossibilità di vigilare in modo così stretto da parte di chi fornisce un semplice servizio, non posso fare a meno di constatare il consueto e deleterio atteggiamento di chi abdica alla propria responsabilità, delegandola a terzi.

Così capita a partire dalle scuole: "Non li ha educati abbastanza, i nostri figli", si è sentita dire un'insegnante elementare da un genitore che parlava di suo figlio che disturbava una recita.

Io ho un figlio minorenne.
Ha ed usa Facebook, come tutti i suoi compagni ed amici.

Con cadenza praticamente quotidiana, io - e non Facebook - verifico cosa pubblica.
Se pubblicasse insulti o peggio, in giornata il suo post verrebbe rimosso, non da Facebook ma direttamente da lui.
E l'eventuale vittima del suo comportamento scorretto riceverebbe immediatamente le scuse sue. E mie.

Perché se mio figlio fa puttanate su interDet, la colpa è prima di tutto sua e poi mia, non di Facebook o di chicchessia altro.
Sua perché, anche se è minorenne, non è più un bambino e deve saper riconoscere il bene e il male.
Mia perché evidentemente dimostrerei di non aver saputo educarlo adeguatamente, né di avergli  trasmesso i giusti valori.
Dulcis in fundo, non avrei nemmeno saputo controllare il suo comportamento.

A volerla dire tutta, mio figlio non vede film porno in tv dopo mezzanotte, ma non perché la tv non li può tramettere.
Semplicemente perché a quell'ora dorme. Cosa strana, immagino. In compenso, se mio figlio fosse in finale ad x-factor, non troverei strano che a mezzanotte potesse partecipare alle ultime battute della trasmissione...

Cerco di evitargli film di violenza gratuita, ma non dove essa è funzionale e veicolo di un messaggio positivo (Schindler's List, Salvate il soldato Ryan...).
Così pure però gli evito idiozie capaci di spegnere la mente, anche quelle che hanno preso il Premio Nazionale Tv Educativa e anche se vengono regolarmente trasmesse in prima serata (sai com'è: l'importante è non far vedere le tette...).

Questo equivoco, che porta i più a ritenere che il non essere compiutamente maturi sia sinonimo di totale irresponsabilità ed incapacità, fa sempre più danni.
E questo atteggiamento che cerca sempre "altrove" il colpevole, fa crescere ragazzi che credono di essere impuniti e impunibili qualsiasi cosa facciano.

Alla fine, dietro a tutto sta una buona dose di ipocrisia e di comodo.
E' ora di invertire la marcia.

L'inchiesta di Messer Dieu chirurgo e visionario nel regno di Francia

Ogni tanto, mi piace dedicare due righe a qualche tomo, romanzo o saggio che sia, che mi ha interessato per qualche ragione particolare e che magari non è conosciuto a livello globale.

Non servirebbe a molto, credo, scrivere la mia personale recensione ai Promessi Sposi, alla Divina Commedia, a It, al Signore degli Anelli o alle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, anche se qualche tempo fa mi ha provocato un moto d'orgoglio sentirmi dire che circolano ancora alcune mie vecchie relazioni al liceo della mia città.
Ma magari può incuriosire qualcuno sentir parlare de "L'inchiesta di Messer Dieu chirurgo e visionario nel regno di Francia", di Franz-Olivier Giesbert.

La storia è ambientata nel 1545, all'epoca di re Francesco I e del massacro dei Valdesi in Provenza, nelle zone del Luberon e della cittadina di Mérindol.
Il romanzo si snoda su entrambi i piani: la vicenda storica e quella di fantasia.

Lo sfondo, raccontato con una ricchezza di riferimenti storici e con una capacità espressiva che lo rende vivissimo, ci è fornito dalla drammatica persecuzione della comunità Valdese, condotta con una ferocia spietata. Pochi tra gli eretici troveranno scampo dalla morte, dalla prigionia, la tortura e il rogo.

Nel bel mezzo di questa sanguinosa settimana di eccidi, assai meno conosciuta dell'altrettanto cruenta Crociata degli Albigesi di qualche secolo prima, si muovono le vicende di un serial killer che uccide e fa a pezzi innocenti fanciulle, strappando loro il fegato.

Leggiamo così di pagina in pagina le cronache dell'indagine personale di Jeahan Dieu de La Viguerie, medico, anzi "medico e chirurgo del Re", come lui stesso ama definirsi, che si muove accanto e dentro gli accadimenti orridi che la Storia sta dipingendo attorno a lui, alla ricerca del criminale e nel tentativo comprendere l'enigma impensabile che si cela dietro a quelle morti assurde.

Incontrerà nel suo vagabondare inquisitori e assassini, condannati e carnefici, santi e manichei, nefandezze e sete di potere, ferocia e vendette e, nella furia del massacro, salverà una giovane valdese che gli donerà un amore difficile ma sincero. Man mano che la lettura procede, va scemando l'interesse per l'assassino delle fanciulle che aveva catturato il lettore all'inizio, di fronte alla dimensione delle vicende storiche e alla drammaticità delle avventure di Dieu, ma tornerà, in un finale che svelerà l'enigma in una soluzione probabilmente imprevista.

Messer Dieu non è solo chirurgo e avventuriero: le vicende della vita lo hanno portato a confrontarsi con la filosofia orientale al punto che lui stesso crede nella reincarnazione. Eretico tra gli eretici, tiene addirittura un diario in cui annota le esperienze capitategli nelle vite precedenti e che lo porterà ad affrontare lui stesso le attenzioni dell'Inquisizione.

Alla fine tutto sembrerà perduto: il lieto fine non potrà arridere a Jehan, non in un'epoca e in un contesto che conosce solo orrore. Ma non è con amarezza e delusione che si chiude il roimanzo, aprendo semmai uno sprazzo di vera immortalità alla giustizia e all'amore per l'umanità che è primo motore di messer Dieu: "Quanto alla sepoltura di Jean Dieu de La Viguerie, non è mai stata trovata, ma lui è dappertutto. Lo si scorge nello sguardo dei pastori. Palpita nelle erbe di Provenza. Giace nella carne del monte. Abita anche nel vento che passa..."

Ecco: quel sud della Francia che ha dato i natali ai trovatori e all'amor cortese, ci ricorda qui invece tutte le piaghe che la Storia ha impresso col fuoco e col sangue nei territori della Linguadoca e della Provenza. Qui c'è anche l'amore, con la sua forza più pura, ma ciò che prevale sono ferocia, avidità, opportunismo e l'ipocrisia che li maschera coi valori cristiani. Pagina dopo pagina ci si trova immersi in um mondo passato con orrori che stupiscono ancor più per la loro ordinarietà e la loro presunta normalità, con personaggi che emergono proprio per la morbosità degli aspetti più deteriori dell'animo umano.

E' proprio in questo l'amara attualità del romanzo: siamo sicuri di aver oltrepassato quei tempi, quel buio e quell'accettazione dell'orrore che è passiva complicità coi carnefici?

Qualcuno ha accostato l'opera, grazie anche alla scelta del linguaggio ricco di termini desueti e di toni arcaici, agli scritti di Eco e in particolare al Nome della Rosa, dato anche l'impianto giallistico del racconto, l'epoca dei fatti e la presenza costante e inquietante dell'Inquisizione. Personalmente invece, nonostante l'ambientazione comune e la formula del romanzo storico, non vi ho trovato granché del Nome della Rosa, né nei personaggi, né nella struttura, né nello stile. Anche il linguaggio è più crudo di quello di Eco, più vicino alla macelleria che permea il racconto.

Il mio pensiero semmai è corso subito alle Operette Morali che non c'entrano quasi nulla sul piano contenutistico ma che hanno in cumune i continui frammenti di riflessione che si intercalano lungo tutto il romanzo alla cronaca dei fatti, l'amore per l'umanità che muove ogni scelta di Dieu, persino l'omicidio, il raffronto costante dell'uomo con la Storia e col mondo che lo circonda e persino la ricerca formale di un registro espressivo alto, altissimo.
E' un parallelo assai azzardato il mio, non crocefiggetemi e prendetelo con mille pinze, ma è quel che mi è venuto d'istinto e ve lo offro per quel che vale.

"L'inchiesta di Messer Dieu chirurgo e visionario nel regno di Francia" non è però solo riflessione e contesto storico, ma anche un buon romanzo per riempire una giornata piacevole.
Buona lettura.

martedì 28 maggio 2013

Ne resterà soltanto uno.

Ogni volta che apro l'elenco referer del mio miniblogghetto di periferia (se Paolo Attivissimo considera il suo un blog di campagna che posso mai dire io, semplice somaro?) mi ritrovo tra le mani almeno un paio di gurgolate che cercano gli Anelli dell'immortalità di Alex Chiu.

Non ho voglia di mettermi a spiegare a chi perde tempo a cercare una baggianata simile le ragioni scientifiche per cui i medesimi sono, appunto, una delle più clamorose fesserie abbia mai sentito nominare.
Addirittura più idioti dei già ridicoli "power balance", di cui si è occupato persino Altroconsumo.
Anche perché l'ha già spiegato benissimo il solito Salvo su Medbunker al quale rimando chiunque voglia capire invece di credere.

Però colgo l'occasione per una richiesta: o futuri acquirenti della scoperta del millennio... tornate qui dopo un po' a documentarci i miracolosi esiti dei vostri acquisti.
Così, tanto per testimoniare ai posteri.

Infine, ne approfitto per un messaggio personale per quel visitatore che è arrivato qui cercando "come diventare complottisti".
Non puoi, carissimo/a. Complottisti si nasce.
Come disinformatori al soldo del NWO, del resto.
Se hai capito l'ironia, ad esempio, non potrai mai entrare nella redazione di luogocomune. Men che meno collaborare con gli sciecOmici.
Non hai speranze, insomma.

sabato 25 maggio 2013

Motti di Tolleranza, Fratellanza, Rispetto Reciproco.

Il sottoscritto è da sempre un fermo sostenitore della nota frase (mal) attribuita a Voltaire: "Io non approvo ciò che dici ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo".

Così pure ho sempre fatto mia quell'altra bella frase, attribuita (stavolta credo correttamente) a Martin Luther King: "La mia libertà termina dove inizia la vostra".

E, senza volersi dilungare oltre misura, credo che un ottimo sunto dei concetti cui si rifà il titolo stia in quest'ultima frase, concisa e bellissima, di cui credo conosciate l'autore, anche se immagino non lo conosca l'omuncolo della foto: "amatevi gli uni gli altri".

E' per questo che non riesco a capire, non riesco proprio, nonostante abbia amici di fede islamica e proprio perché credo fermamente nei valori della Libertà, del Rispetto, della Fratellanza.
Non riesco proprio a capire come si possa arrivare a ritenere che:
he [the suspect] was being very courageous.
Lui è stato molto coraggioso
Under Islam this can be justified
nell'Islam questo può essere giustificato
peggio ancora:
To people around here [in the Middle East] he is a hero for what he has done.
per le persone qui [in Medio Oriente] è un eroe per quel che ha fatto.
Ecco...
Amici musulmani, dimostrateci che non è vero e che l'illuminismo, la rivoluzione francese, quella americana, il secolo dei lumi non sono passati invano.

Dimostrateci che non credete affatto che un imbecille che uccide un uomo disarmato a sangue freddo possa essere un eroe per nessuno.

E che un idiota che sostiene "interpretazioni" del genere non merita alcun seguace ma solo di essere considerato quello che è: un avvoltoio ignorante uscito per uno scherzo del destino dalle pieghe più buie del medioevo.

venerdì 24 maggio 2013

Dagli scilipoti alla brace 2

Dopo il grillino che crede ai microchip per controllare il pensiero e quello che si beve (sic) il complottone del DHMO, poteva forse mancare il grillino che crede alla frottola del signoraggio?

No di certo.
Come ho già avuto occasione di dire, dagli scilipoti alla brace.

A quando le scie cOmiche e i grattacieli distrutti dalla nanotermite l'11/9?
Ah già: loro volevano Dario Fo come presidente della Repubblica. Quello del nobel e dei "5 metri, ripeto 5 metri".

giovedì 9 maggio 2013

Supercazzole da record

Ebbene sì, lo ammetto: fino a mezz'ora fa non conoscevo il pregiatissimo "Progetto 3M" (di cui non linko il sito ma che trovate facilmente su gurgle e che vi passo freezato), che naturalmente non c'entra un emerito beep con l'omonima multinazionale.

Me l'ha fatto conoscere un commento su Medbunker, già di per sé un bel concentrato di supercazzola o, come scrive giustamente Riccardo (D.O.C.), un bell'esempio di idiozia sesquipedale multipla:
la scienza non deve MAI perdere di vista il suo UNICO obiettivo della FELICITA'(situazione biofisica di minima energia strutturale) della specie umana, e quindi di SOLUZIONE PRATICA DEI PROBLEMI, in OGNI facoltà scientifica, altrimenti la scienza stessa rimane una PURA LUCUBRAZIONE MENTALE, e procede, di conseguenza, proprio nella direzione esattamente OPPOSTA a quello per cui è nata.
Se avete voglia di rotolarvi dalle risate, andate a leggere quel che scrivono "molte centinaia di scienziati specialisti" in quel sito.

Non perdetevi poi il meraviglioso "intermezzo musicale al covegno exoterico olistico di Terni organizzato da: movimento olo-scientifico, collana eXoterica, edizioni si, david icke meetup, democrazia diretta sovranità monetaria ,fruttarismo sostenibile ,ecovillaggi fruttariani e specie umana progetto 3M" (grassetti miei ma errori ortografici del testo originale!) che trovate sul tubo.
Imperdibile.


Aggiornamento:

ho scaricato il "libro".
1700 ripeto 1700 pagine di put... ehm, facezie.
Stasera, se non muoio di risate, me ne leggo un pezzo.