venerdì 9 gennaio 2015

Liberté, Égalité, Fraternité

La Rivoluzione Francese e l'Illuminismo, che lo si gradisca o meno, sono madre e padre del pensiero occidentale moderno e contemporaneo.

Si potrebbe disquisire per un bel po' sul parziale fraintendimento del temine "Uguaglianza" che ha portato nel corso del tempo a ideologie distorte e a un appianamento sociale spesso iniquo in senso opposto all'ideale originale della Dichiarazione dei diritti e doveri del cittadino.
Allo stesso modo potremmo dilungarci sulle somiglianze e le divergenze del concetto di "Fratellanza" laica e repubblicana rispetto al medesimo concetto di fonte cristiana.

Ma ora quel che mi interessa è il primo dei tre grandi valori: Liberté. La "Libertà", dice la Dichiarazione dei diritti e doveri del cittadino, consiste nel potere di fare ciò che non nuoce ai diritti altrui.

Fra le tante libertà che la Rivoluzione ha portato al cittadino e all'uomo moderno, c'è quella di pensiero e di parola.

La vignetta che illustra questo post, ad esempio, è chiaramente blasfema, non semplicemente irrispettosa o irriguardosa, ed infatti ha suscitato diverse critiche al momento della pubblicazione. Critiche che, a loro volta, hanno costituito l'esercizio della propria libertà di espressione da parte della Chiesa in primo luogo e di semplici cittadini in seconda battuta. A me personalmente, ad esempio, non piace. Non mi piace in quanto credente, naturalmente, ma se anche fossi stato ateo l'avrei trovata di cattivo gusto e decisamente oltre il limite della decenza. Ma non mi sogno di chiederne la rimozione e la messa al bando. Men che meno di entrare nella sede del giornale con un Kalashnikov in braccio.

E' evidente che persone che si sentono offese da una vignetta dedicata al loro Profeta preferito (il grassetto è intenzionale e vuole sottolineare e rimarcare la reale consistenza dell'oggetto della satira che ha suscitato tanto orrore) al punto di giungere a un gesto tanto aberrante sono banalmente criminali imbecilli e non semplici fedeli di una qualsivoglia religione. Ma è altrettanto chiaro che una religione che si presta a simili fraintendimenti (ricordo il caso Rushdie, ma anche i due giornalisti tunisini di oggi), nell'anno del Signore 2015, dovrebbe cominciare una profonda fase di riflessione e di revisione interna. Probabilmente, in presenza di un libro sacro dettato direttamente dagli angeli di Allah al profeta e quindi non "interpretabile" (sic!) ci sarà qualche difficoltà, ma s'ha da fare. Eccome.

Ed è chiaro che un gesto simile non può essere tollerato. Perché non costituisce semplicemente una barbarie nei confronti di altri esseri umani, né semplicemnte uno scontro fra mondi e pensieri diversi. Si configura invece come una negazione del primo - irrinunciabile - principio della Rivoluzione Francese, e della civiltà moderna. Ed io sono e voglio essere moderno, libero e contemporaneo e voglio un mondo moderno, libero e contemporaneo in cui crescere i miei figli.