giovedì 20 dicembre 2012

Ultimo post

Questo è l'ultimo post.
Almeno per quanto riguarda il tredicesimo b'ak'tun dell'attuale ciclo del Lungo Computo...
 
Cosa vi posso dire: Claudio ha già fatto "outing" ammettendo la sua vera natura Rettiliana.
D'altra parte, in tempi non sospetti anch'io avevo ammesso la verità: non sono un somaro!

Quello dell'immagine, quello che non vedete, naturalmente, è Nibiru, che aspetta tutti rettiliani e... tutti i somari della sezione disinformatori 11/9 del NWO!

Alfa coglie intanto l'occasione per constatare il mutare continuo della nostra società, apparentemente orientata verso un declino lento.

Su twitter e facebook Paolo Attivissimo... pardon... Paolo Sgomberonte, nota che in Italia il 7% delle persone crede alla fine del mondo del 21/12/2012: quattro milioni di persone!
Che hanno, tristemente, pieno diritto di voto (e datemi pure dell'antidemocratico!)

Cosa ci resta dunque da dire?

Io voterei per un Buon Natale, felice anno nuovo e un... b'ak'tun di fortuna a tutti voi!


giovedì 13 dicembre 2012

Politica

A volte - sempre più spesso - mi chiedo cosa potremmo fare seriamente per cambiare le cose.

Abbiamo perso circa vent'anni, che non sono pochi, da "Mani pulite" (operazione più mediatica e politica che non giudiziaria) e dalla presa di coscienza che i conti pubblici erano da risanare fino ad oggi. E se erano da risanare allora, sono disastrosi oggi.

Da una parte dello schieramento politico se ne imputa la colpa al solo cavaliere e ai suoi compagni di viaggio, leggasi leghisti e leggasi An. Eppure non si può negare che, se il berlusconismo è stata una gran iattura per la "povera Italia", alla resa dei conti e visto che ha raccolto i voti e gli entusiasmi di gran parte del paese, non è stato altro che l'ultimo (spero) rantolo di un certo malcostume che io vedo tanto connaturato nella mentalità dei miei compatrioti.

Non sono un santo, sono solo un somaro qualunque, ma, vuoi per educazione vuoi per convinzione personale, ho sempre applicato la regola del minor danno e del maggior vantaggio. Parafrasando, se mi costa un euro farne guadagnare dieci a te, lo spendo volentieri. La gran maggioranza delle persone che incontro nella quotidianità invece applicano la regola contraria: pur di incamerare un euro sono allegramente disposti a farne gettare decine, magari pure centinaia, al loro prossimo e alla comunità.

Quando poi con lo Stato (con la "S" maiuscola) ci si va poi a confrontare, la tendenza a considerare la collettività un'entità a se stante (da sruttare in ogni modo) invece che l'espressione di tutti i nosti "io" (da rispettare e coltivare) diventa quasi impossibile da affrontare per l'italiOTA medio, che assume quasi automaticamente l'espressione facciale del lupo Ezechiele mentre guarda passare i tre porcellini che vanno al pic-nic.


La classe politica è da mandare al macero nella sua intierezza?
Probabilmente sì. Ma non posso dimenticare che questa classe politica è espressione del popolo italiano, della mentalità italiana, del pensiero italiano. E un parlamentare, o un consigliere regionale, o provinciale, o un assessore, che approfitta del suo ruolo per arraffare tutto quel che può per sé per la propria cerchia non è poi così diverso dal cassintegrato o dal lavoratore in mobilità che ne approfitta per lavorare in nero mantenendo gli ammortizzatori sociali, per tacere, naturalmente, del (grande) evasore fiscale.

La burocrazia fa impazzire?
Lo posso assicurare personalmente. A dispetto dei proclami, il carico di adempimenti più o meno sensati cui l'azienda e il cittadino devono sottostare cresce di legislatura in legislatura e di anno in anno. E' un sintomo evidente del fatto che le istituzioni, incapaci di svolgere correttamente la loro attività in autonomia, delegano all'ente privato una massa crescente di compiti, nel tentativo di compensare con la verifica formale la loro incapacità di eseguire controllo sostanziale.

Il problema di fondo, imho, nasce addirittura nella concezione stessa dello Stato.
La nostra egregia costituzione, tanto bella e affascinante nell'enunciazione dei principi, è un vero strazio nella definizione della ordinamento della Repubblica e delle sue istituzioni: dalle regioni autonome (della cui persistenza nell'anno domini 2012 aspetto da tempo che qualcuno mi spieghi la ratio) al concetto stesso di delega alle autonomie locali di tutta una serie di compentenze che non stonerebbero affatto nelle mani dell'autorità centrale. Dal numero dei parlamentari alle logiche di funzionamento delle Camere nell'iter legislativo, dai poteri del Presidente del Consiglio a quelli del Presidente della Repubblica.

Potremmo continuare a lungo, con mille esemplificazioni basate anche sulla casistica di tutti i giorni.
Ma la questione è: come se ne esce?

Escludendo il ricorso ai perfetti dilettanti (tipo grillini e compagnia cantante, che hanno già ampiamente dimostrato la portata del loro livello di dilettantismo) e giunti alla conclusione che gli attuali professionisti non hanno il benché minimo interesse né la benché minima intenzione di cambiare le cose, quale scelta rimane al cittadino semplice?

A parte emigrare in Svizzera o nel Botswana, naturalmente.

mercoledì 5 dicembre 2012

Humour da emersione.

Sì, lo so: l'ho presa da faccialibro.

Però è davvero tantissimo che non emergo dalle profondità della Vita Reale nell'aere del cyberspazio e mi sembrava che un po' di sano buon vecchio humour vagamente nerd fosse un buon modo di festeggiare l'evento.

Torno ad immergermi, questa volta nei meandri della casella email e nel mio blogroll che non consulto da un po': devo capire cos'è successo nel frattempo nel mondo dei "diversamente pensanti", altrimenti detti complottisti.

Non state a raccontarmi cosa succede nel nostro povero paesino quasi terzomondista che lo so già...