domenica 22 marzo 2009

Vergine Madre



Mi è capitata per le mani stamattina la registrazione di uno splendido spettacolo di Lucilla Giagnoni presentato da Rai2 un paio d'anni fa e che ebbi la fortuna di vedere dal vivo in un'altra occasione: Vergine Madre.

“Vergine madre, figlia del tuo figlio” è l'incipit del trentatreesimo canto del Paradiso.

Le stesse parole usa Lucilla Giagnoni per iniziare il suo viaggio, un vero e proprio pellegrinaggio attraverso sei tappe nella Commedia dantesca.
Dal primo canto dell'Inferno, Lucilla ci guida passo passo attraverso le emozioni di Dante viaggiatore e quelle di Virgilio sua guida all'incontro di Francesca da Rimini, Ulisse, Ugolino, Piccarda Donati e, naturalmente, la Vergine Maria, la Madre.

Quella che si disegna innanzi ai nostri occhi e attraverso la splendida interpretazione della Giagnoni, è una famiglia completa: la Donna, l'Uomo, il Padre e i suoi figli, la Bambina, la Madre (approfondisce bene questo aspetto questa recensione ).

E l'opera della Giagnoni non è solo l'ennesima bella lettura, l'ennesimo bel commento del più grande capolavoro della nostra letteratura, perché da ogni figura Lucilla trae spunto per far volare storie ed emozioni che nascono dalle pieghe dei personaggi che via via incontra nel suo viaggio personale tra le pagine della Commedia.

Sono parole incantate e incantevoli: davvero un consiglio per chi voglia provare la passione autentica della Giagnoni per il capolavoro dantesco e scoprire quali riflessioni l'autrice sappia trarre dalle figure poetiche che sa così bene evocare.

venerdì 20 marzo 2009

Cuccù...


Tiro fuori il naso dalla miniera per un paio di notiziole che possono sfuggire a qualcuno:

WeWee ha pubblicato un articolo dedicato nientepopodimenoche...
Al morgellone!

Mentre sul fronte delle sue inchieste sul metodo Simoncini, cominciano le prime reazioni.

Nel frattempo Paolo ha completato il resoconto del suo incontro con il buon Vibravito.
Non so quale conclusione abbia tratto Vibra dalla sua visita a Lugano. La mia speranza è che stia facendo una buona pausa che gli consentirà, ne sono convinto, di riconsiderare a mente fredda le sue convinzioni sciecOmiche.

E adesso... torno in miniera. :(
Ancora qualche giorno.

A presto
b_u


p.s.
Mi era sfuggito ma è davvero interessante il post (e i commenti che ne sono scaturiti) dell'amico Claudio Casonato dedicato alla pubblicazione di "I nemici della scienza" di Silvano Fuso.
Riprende un tema che mi è caro: il degrado delirante della nostra società, sempre meno votata al seguir virtute e canoscenza e sempre più incollata agli schermi dei vari pseudo-reality da morte cerebrale.

martedì 3 marzo 2009

Le ronde e la birra


Questo è un post assolutamente da bar.

E' da bar perché l'argomento e i toni sono di quelli che si discutono al bar.
E' da bar perché sto (vagamente) uscendo dalla miniera in queste ore e non ho sufficienti neuroni ancora funzionanti per scrivere cose più interessanti e/o più documentate e in più, ho voglia solo di un po' di sano cazzeggio.
Infine, se non è da bar la birra! ;)

Dunque mi cimento con la difficile impresa di mettere a confronto un paio di recenti iniziative in tema sicurezza che fanno tanto parlare la gente nei pubblici esercizi.

Prendiamo il via dalla prima, in senso cronologico: la tendenza alla progressiva riduzione e azzeramento del tasso alcolemico consentito alla guida.
Beh, che dire.
Guidare da ubriachi, "fatti", persino molto stanchi è certamente una brutta cosa.
Si dimostra incoscienza, scarso rispetto del prossimo, spregio del pericolo per sé e per gli altri. Siamo tutti d'accordo.

Ma... come la mettiamo col tizio che, bevuta una birretta al bar, qualche mese fa diceva "basta così, sennò si rischia la patente" ed ora se ne esce con un bel "dammene un'altra: tanto ormai sono fuori lo stesso"?
Brutta persona, nevvero?
E se non avesse proprio tutti i torti?
E se una legge eccessivamente restrittiva avesse come unico effetto quello di incrementare esponenzialmente il numero dei "delinquenti" potenziali?

Lascio a una chiacchierata su argomenti simili in un bel thread su crono911 il compito di proseguire il dibattito.

Ed eccoci a parlare delle famose o famigerate ronde.
E' molto triste, a mio parere, che semplici cittadini debbano sentire l'esigenza di ricorrere a forme, anche regolamentate, di giustizia da bricolage.
E, oltre che pessimo sintomo di una diffusa sensazione di insicurezza, è una soluzione che apre a possibili derive potenzialmente violente.

Una delle basi costitutive dello Stato moderno è proprio la delega da parte dell'individuo alla struttura sociale di alcuni compiti. Fra questi, la vigilanza sulla propria sicurezza.

Frulliamo un po', agitiamo e vediamo cosa ne viene fuori.
Magari qualche pattuglia in più per le strade e le zone malfamate e qualche pattuglia in meno con gli autovelox sui rettilinei fuori città o con l'etilometro in orari e luoghi non proprio da "strage del sabato sera"?*

Magari, qualcuna delle soluzioni proposte da John B. in questo articolo?

Lascio la parola ai miei (decrescenti, sigh) lettori.

Ma la lascio con uno spunticino interessante.
Entrambe le iniziative nascono a seguito di campagne mediatiche molto intense sugli incidenti provocati da pirati della strada e sull'emergenza stupri, che investe la carta stampata come i tiggì in queste settimane. Dell'argomento si occupa, in un bell'articolo Luca Ricolfi su Panorama che fa il punto sul concetto di "notizie notiziabili" e sull'effetto sull'opinione pubblica di certe emergenze create a tavolino.

Da qui lo spunto, prendendo a prestito qualche definizione dal De Mauro:
dirigere un’imbarcazione mediante il timone, mantenendola in rotta far procedere nel modo voluto, tenere sotto controllo
guidare, influenzare
dirigere, amministrare
reggere, guidare esercitando il potere politico e amministrativo di uno stato

In una parola?
Governare.



*n.b.: ipotesi volutamente semplicistica, qualunquista, provocatoria. "Da bar", appunto.