E' notizia di questi giorni, ripresa ampiamente dai media, l'esito delle analisi compiute da un biologo molecolare dell'Università Federico II di Napoli sul contenuto dell'ampolla ritrovata 10 anni fa presso l'eremo di Camandoli e attribuita, come le due conservate a Napoli, a San Gennaro.
Si tratta, a quanto pare di sangue umano.
Tutto risolto, dunque: San Gennaro è davvero esistito (la sua storicità, ci ricorda l'amico McG è tuttaltro che accertata) e il miracolo è reale e documentato.
Non proprio.
Innanzitutto, parlare di miracolo è quanto meno pretenzioso. La Chiesa stessa, quando si riferisce all'evento della liquefazione parla di "fatto mirabolante", ovvero di un qualcosa che non trova ancora spiegazione scientifica, ma che non è classificabile come miracolo.
Ma soprattutto mancano un bel po' di connessioni logiche tra un'analisi eseguita, quella del sangue di Camandoli e un'analisi non eseguita, quella del sangue(?) delle ampolle di Napoli.
Che poi appartengano al medesimo individuo è tutto da dimostrare.
Che quell'individuo fosse poi San Gennaro è ancora più lungi dall'essere storicamente provato.
E allora?
E allora resta la pia venerazione di qualche fedele, che, tutto sommato male non fa.
Restano infine le pessime abitudini di tanti che, sul mirabolante evento basano auspici e previsioni.
Facendo sconfinare, come purtroppo spesso accade il valore della fede nella banalità della superstizione.
Anno domini 2010, dicevo: davvero la fede ha bisogno di "fatti mirabolanti" per sostenersi?
Per approfondimenti, raccomando i blog degli amici Claudio Casonato e McG, che al "caso San Gennaro" ha dedicato addiritura tre articoli:
San Gennaro: analizzata la terza ampolla
San Gennaro: polemiche sulle analisi
Sangue di San Gennaro: la parola al Professor Garlaschelli
lunedì 15 febbraio 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
4 commenti:
Credo che se un cristiano (e non)arrivi a basare la propria fede su miracoli e fatti mirabolanti...non abbia capito assolutamente nulla di quella che reputa "la sua religione"
E' difficile da digerire ma se c'è un'organizzazione questa va sostenuta economicamente e da questo punto di vista i miracoli ( o gli eventi mirabolanti), mi si passi, fanno davvero miracoli. Non è un caso che negli ultimi anni si sia proceduto ad aumentare sensibilmente le schiere dei santi la venerazione delle cui reliquie è sempre stata una delle massime entrate della Chiesa (basti pensare alla ricchezza delle cattedrali o alla recente cripta d'oro di San Pio). Alcuni, malignamente, sostengono che il fabbisogno crescente di denaro sia dovuto alle ingenti somme che le diocesi hanno dovuto versare per il dramma-scandalo della pedofilia (dramma per le vittime ovviamente). E' indubbio che tale voce grava enormemente sul bilancio, ma seppur critico nei confronti dell'istituzione religiosa, penso che siano aumentati anche gli sforzi indirizzati a fin di bene, nonché quelle relative all'organizzazione di eventi (giornate della gioventù, ostensioni di reliquie, viaggi apostolici, ecc).
PS grazie per la segnalazione :)
"E allora resta la pia venerazione di qualche fedele, che, tutto sommato male non fa."
Qualche fedele ?!? O_O
E' questo l'aspetto che volevo sottolineare: lo sconfinare della superstizione nella fede.
Che può trovare mille giustificazioni nella credulità popolare.
Un po' meno nell'ortodossia della Chiesa.
Posta un commento