Il nome, probabilmente, non è nuovo a molti: Gunther von Hagens.
La sua Body Worlds è ancora per una decina di giorni a Milano alla Fabbrica del Vapore.
Siamo riusciti ieri finalmente a trovare la giornata giusta per una visita.
Dopo una coda chilometrica, entriamo finalmente nella Fabbrica del Vapore. L'atmosfera è quella che ci si aspetta: luci ben studiate, tranquillità, molta gente ma atteggiamenti composti e commenti interessanti. L'impressione è che la quota di "addetti ai lavori", medici, biologi, anatomisti, fosse particolarmente alta nel pubblico presente. Molti bambini, molti ragazzi, sinceramente affascinati e per nulla turbati dall'incanto di quei corpi plasticamente composti nei mille gesti della vita quotidiana.
L'esposizione aveva suscitato polemiche, mesi or sono, giunte anche all'attenzione dei giornali e del grande pubblico. In realtà non traspare alcun tipo di voyeurismo, nessun sottinteso macabro, nessuna forma di compiacimento. Semmai una professionalità e un'attenzione spasmodica ai dettagli.
Una ricerca che sconfina facilmente nell'artistico nel disporre corpi che hanno raggiunto una loro forma d'immortalità e che sanno trasmettere tutta la tensione della vita, tutto il miracolo che sta dietro il gesto quotidiano, tutta la pienezza dell'attimo e dell'istante che fugge.
Uno spettacolo da vedere, scientificamente rilevante e
capace di trasmettere con semplicità i mille dettagli delle meraviglie
del corpo umano.
Ma anche uno spettacolo dell'anima e per l'anima. Perché è a noi, che li guardiamo, che deve giungere in pieno il messaggio che sta dietro alla ricerca anatomica: rispettiamo il nostro corpo e la nostra anima.
Sono troppo belli, troppo delicati, troppo incantati per abusarne con fumo, droghe e con l'insana vita di molte esistenze di oggi.
lunedì 4 febbraio 2013
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3 commenti:
mi permetto un commento.
non comprendo se sia arte o scienza.
sinceramente non mi piace, è qualcosa che mi da i brividi, ma parlo solo per me.
devo anche ammettere di aver visto il tutto solo in foto, forse dal vivo è diverso, ma quando vedo le foto, non nascondo che il mio stomaco fa un balzo.
Resta il fatto che narra la poesia dell'organismo umano e non.
visto il tutto solo in foto
Fa la differenza, credimi.
Noi siamo andati "in cordata" con tutta la famiglia, figli e cuginetti compresi.
Mia cognata, in particolare, era perplessa sull'opportunità di portare mio nipote, 10 anni, oltre a mio figlio, 12, e le cuginette di 10 e 12.
Invece, ti assicuro che non c'è davvero alcun sottinteso macabro, né voyeuristico.
Solo scienza e arte nella composizione dei corpi.
"Sono troppo belli, troppo delicati, troppo incantati"
Dillo alla mia cervicale! CRIK! CROK! >_<
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