Riprendo il discorso sulla polemica sui limiti di velocità, che mi è tema assai gradito.
Non perché io sia uno spericolato amante del brivido e nemmeno perché non riconosca nella velocità un potenziale pericolo per l'incolumità reciproca dei conducenti di autoveicoli.
Semplicemente perché credo che, posto come è qui da noi, sia un falso problema e che sia invece un bello specchio di quello che per me resta il motto del belpaese: "tutto fumo e niente arrosto". E di quello che resta lo sport nazionale: non il calcio, ma lo scaricabarile.
Per meglio chiarire il mio pensiero, prendo a prestito la casistica di un meraviglioso tour a zonzo per la Scozia, dove il controllo dei limiti è affidato ad una autentica pletora di autovelox. Eppure, in 3200 km, non mi è mai capitato di fare fatica nel rispetto dei limiti e neppure di incappare in un mega multone per averli infranti. La ragione, imho, sta in almeno due elementi.
Il primo: i limiti sono "segnalati".
A chi non è mai capitato di incappare in un cartello che riduce la velocità consentita di 30 o 40 km/h improvvisamente e senza ragione apparente?
Di solito, in quelle particolari postazioni, sta pure appostata la tipica auto dei vigili urbani dotata di macchinetta infernale...
Lassù, nelle brughiere scozzesi, la variazione delle limitazioni non è mai così improvvisa: all'incirca trecento metri prima del nuovo limite compare il primo dei cartelli della foto, seguito dagli altri due a distanze di un centinaio di metri l'uno dall'altro e infine dall'effettiva entrata in validità del nuovo limite. Spesso acccompagnata da un bell'autovelox. Ma si sa: uomo avvisato...
Il secondo: i limiti sono "sensati".
Fatta eccezione per le autostrade, dove le 70 miglia (112 km/h) sono davvero poche (ma va detto che i tratti autostradali sono di poche decine di miglia: niente ingresso in autostrada al Brennero con uscita a Villa S.Giovanni!), in tutte le strade urbane ed extraurbane vige una notevole variabilità di limitazioni: dalle 20 miglia (32 km/h) davanti alle scuole alle 30 miglia (48 km/h) nei centri abitati, fino alle 60/70 miglia su strade extraurbane.
Detto così parrebbe che le limitazioni siano persino più restrittive di quelle italiote, ed è così.
Ma la zona a 20 miglia è davvero solo adiacente alle scuole o altri punti particolarmente pericolosi e la zona a 30 miglia è davvero inerente un centro abitato.
I cartelli ripresi nell'immagine, ad esempio, sono proprio all'ingresso di Brampton, ridente cittadina di 4000 abitanti vicino a Carlisle, nel North Cumbria. Sono 40 miglia orarie, 64 km/h.
Certo, in centro la velocità si riduce a 30 miglia oraie. In centro.
Saranno tutti dei criminali incoscienti, da quelle parti?
O semplicemente i limiti vengono tarati in funzione del livello di pericolosità reale del tratto stradale?
Da noi invece non si contano i tratti a 50 su strade solo formalmente urbane o a 70 km/h su bei rettilinei extraurbani, a volte anche con doppia corsia per ogni senso di marcia. E che dire poi dei tratti "pericolosi" in piena autostrada dove scattano gli 80 o a volte anche i 60 km/h? Pericolo reale o scaricabarile? Ricerca della Sicurezza o fumo negli occhi?
Sono limiti, infatti e non per nulla, disattesi dalla stra gran maggioranza degli automobilisti.
Si dice che gli automobilisti italiani siano maleducati e c'è del vero in questa affermazione. A dirla tutta, c'è del vero anche se si omette il sostantivo "automobilisti" e si fa diventare soggetto della frase gli "italiani" in genere.
Credo tuttavia, da profondo estimatore dell'estinguenda virtù del buon senso, che un adulto vaccinato sia anche in grado di distinguere tra un tratto effettivamente pericoloso ed uno in cui anche i 90 possono stare stretti. E dunque che l'insistente disattendere il limite su certi particolari tratti stradali possa essere sintomo di eccessivo rigore del medesimo, più che di inadeguatezza dei conducenti.
Capisco bene però che su strade normali sia necessario fissare un limite preciso e il massimo che si può sperare è che le autorità preposte imparino a far bene il loro lavoro.
Ma in autostrada?
Laddove ogni tre o quattro km si trovano quei bei cartelloni elettronici luminosi che da una parte ci ricordano le mille casistiche che possono fare di noi una polpetta alla brace e dall'altra misurano passo passo il nostro procedere, che ci vorrebbe ad adottare una logica adattiva?
Piove o c'è la nebbia o il traffico si fa intenso?
Abbassi il limite.
Sulla tua bella autostrada a tre corsie c'è un'auto ogni km?
Lasciali andare. Che vadano a 130 o a 160, poco ci cale.
martedì 8 dicembre 2009
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21 commenti:
Totalmente d'accordo.A volte poi quei cartelli che ti impongono una repentina riduzione della velocità (in genere causa di pericolo) con autovelox annesso, sembrano davvero motivati a fare cassa più che salvaguardare l'incolumità dei passeggeri.
A forza gettare fumo negli occhi stanno seriamente correndo il rischio di intossicare!
E' infatti questa la cosa che più mi fa incazzare (uuuuhhh, che parolaccia!): l'ipocrisia.
Si finge la ricerca della Sicurezza e si fa raccolta fondi.
E' così un po' anche per le varie euro-1-2-3-4-5-oo (simulazione di simbolo dell'infinito), per gran parte delle norme sulla sicurezza sul lavoro, è così con il canone RAI... gli esempi potrebbero essere davvero innumerevoli.
Il guaio è che ci troviamo in un paese in cui lo Stato si comporta da "furbetto del quartiere".
E' così per l'italiano medio, d'accordo, ma se anche le istituzioni adottano questo modo di essere, davvero, è finita.
A proposito, avete sentito al telegiornale di ieri che ci sono di nuovo i T-Red (i famosi semafori con meno di 10 secondi di giallo) in giro? Ne hanno beccati almeno un paio ma non ho capito dove (mi pare nel sud dell'Italia)
Forse non mi ero spiegato bene, ma intendevo proprio dire che anche per me i limiti sono evidentemente troppo bassi, e non credo che la colpa del mancato rispetto sia solo dovuta alla maleducazione. Bisognerebbe punire con severità solo chi adotta comportamenti effettivamente pericolosi, piuttosto che perseguire chi fa un uso tutto sommato sensato e ragionevole delle larghe autostrade.
È anche vero che è difficile fare affidamento sul senso critico degli automobilisti, visto che tutti, quasi senza eccezione, si credono dei campioni infallibili e dotati di perfetta padronanza del mezzo.
@iron:
Altro bell'esempio di "furbetti del quartiere" eletti a governanti.
Potremmo fare una raccolta.
@thomas:
Avevo capito bene.
Solo, mi hai fatto venire voglia di dilungarmi sull'argomento. Mi piace...
difficile fare affidamento sul senso critico degli automobilisti
Ma infatti non è quello che propongo. Io notavo solo che se sistematicamente il limite su un particolare tratto stradale viene disatteso, è abbastanza probabile che quel limite sia da rivedere, piuttosto di ritenere che di lì passino solo incoscienti pirati della strada. Rasoio di occam, se vuoi.
E' chiaro, invece, che la tutela della sicurezza deve essere stringente. Anche riempiendo l'Italia di autovelox, come la Scozia. Ti assicuro che, se i limiti sono corretti, rispettarli non è uno sforzo. Esperienza fatta.
Sono invece particolarmente agguerrito sulla logica dei limiti adattivi in autostrada. Gli strumenti ci sono, sono già installati e funzionanti: misuratori di velocità e bei pannellini luminosi per comunicare con gli automobilisti.
Basta decidere di usarli in modo intelligente invece che pedissequo.
Io percorro qualche decina di migliaia di chilometri l'anno.
Quando mi reco a lavorare in sede faccio circa 150 km al giorno, di cui 130 di autostrada.
Mi trovo in parte d'accordo con quello che scrivi ma dissento decisamente sull'innalzamento dei limiti.
20 km in più sul limite, non permettono affatto di fare 20 km in più ogni ora di viaggio. Infatti spesso si è costretti a rallentare per altri motivi. Alla fine la media aumenta forse di 5 km e non di 25.
Il citato tragitto negli anni l'ho percorso in gioventù (non ditelo) anche a 160 ove possibile (una volta ai 200 di tachimetro con una peugeot 205 GTI 1.9).
Risultato? Il tempo di percorrenza cambia di una manciata di minuti.
Oggi che sono più vecchio e prediligo la rilassatezza alla tensione della guida lo faccio spesso ai 100-110. Arrivo sempre in tempo per fermarmi al bar e prendere il caffè.
Credo fermamente che sia giusto livellare i limiti, ma anche in generale tutte le regole stradali, all'utente più debole.
Malgrado il fastidio che anche io provo quando vedo certi comportamenti... imbranati, riflettendo, la strada è il mezzo che tutti sono costretti ad usare per spostarsi.
Il vecchietto che va in farmacia con la vecchia 127, il ragazzino con il motorino appena ottenuto e anche il disabile in carrozzella.
Non esiste una reale necessità di circolare a velocità superiori. E l'America con le sue enormi estensioni contrapposte a limiti bassissimi lo dimostra.
Esiste invece la necessità, come avete detto, di minore ipocrisia ma anche di maggiore educazione stradale.
Anche io trovo ridicolo e contro producente che da Genova a la Spezia, i limiti cambino in modo continuo e apparentemente privo di senso in modo sincopato tra gli 80 i 110 e i 130, talvolta in poche centinaia di metri. Meglio sarebbe i 110 ovunque.
Però quanti usano l'auto in modo sbagliato e spesso anche aggressivo in Italia?
Quanti non usano le frecce per svoltare o per cambiare corsia? Quanti non controllano gli specchi o lo fanno in maniera superficiale?
Per non parlare delle distanze di sicurezza.
Tutti coloro che si sentono già ora autorizzati a buttarsi con la mano sui lampeggianti a un metro dal paraurti di chi li precede a 130 Km/h mentre sorpassa un TIR, cosa si sentiranno autorizzati a fare dopo?
No. Credo che l'innalzamento dei limiti sia l'ultima cosa da fare e si potrà proporlo solo quando avremo l'educazione della media degli automobilisti tedeschi.
Su molti tratti non c'è limite di velocità, ma appena metti la freccia per uscire sulla corsia di sorpasso, la porche che arriva ai 200 rallenta, sta a distanza, e quando hai terminato il sorpasso riprende a correre. Quasi come in Italia no?
Orso, non saprei commentare meglio!
Sono pienamente d'accordo con te.
Soprattutto per quanto riguarda la differenza tra velocità di punta e velocità media.
Quando facevo il commerciale tra Como e Rimini, per passare il tempo in autostrada mi mettevo a calcolare il tempo che avrei risparmiato andando 20 o 30 chilometri orari più forte, si trattava sempre di una manciata di minuti, da 5 a 7 tra Bologna e Como. Ma la differenza di sicurezza tra 130 e 150 non è trascurabile come quei 5 minuti di tempo. E anche il consumo ed il conseguente inquinamento aumenta parecchio.
Ho guidato molto pure in Canada, dove i limiti sono davvero bassi, ma mai insensati.
Sono ben segnalati, con sufficiente anticipo e, visto che li rispettano tutti, rendono il traffico ordinato e facile da gestire. Sull'autostrada si va tutti a 120 (limite 110, ma fino a 122 non ti fanno la multa quindi vanno tutti a 120), non ci si supera quasi mai, non si deve badare continuamente a quello davanti che va a 80 mentre dietro arriva uno a 200.
E' vero che in Italia ci sono dei limiti ingiustamente bassi, che se li rispetti rischi di farti tamponare, sulla Salerno-Reggio C. nei tratti vecchi (bruttissimi) a due corsie è 110, mentre nei tratti nuovi a tre corsie + emergenza il limite è 60!
Poi esci su una statale tutte curve pericolosissima dove il limite è 90, sulla fondovalle del noce ho provato a fare alcune curve a 70, l'ho trovato pericolosissimo ma il limite è a 90.
Una ultima cosa, che senso ha quel cartello che indica la fine del limite di velocità quello con la barra e basta tipo (/).
Non si potrebbe mettere un cartello con SCRITTO quale è il limite (130)? costerebbe di più?
Concordo; i limiti, soprattutto quelli bassi 40-60km/h su strade extraurbane, servono solo a far cassa.
130 km/h sulle autostrade mi sembra un limite accettabile (anche perché corrisponde a circa 140/145 di velocità indicata dal contachilometri). Di quelli che viaggiano a 130 io ne incontro pochissimi; sono molti di più quelli che vanno a 80-100 all'ora nella corsia centrale e/o di sorpasso.
130 km/h sulle autostrade mi sembra un limite accettabile (anche perché corrisponde a circa 140/145 di velocità indicata dal contachilometri).
Correggimi se sbaglio, ma è la velocità indicata dal contachilometri che conta quando ti fanno la multa, non il tempo medio di percorrenza. Se il limite è 130 vuol dire che tu i 130 non li devi superare.
Vedo che le opinioni divergono in materia.
Personalmente tendo a scindere in due l'argomento, come ho cercato di fare nel post.
- Autostrade:
è vero che 130/150 di velocità di punta in realtà corrisponde a una velocità media molto simile.
Ma io infatti non proporrei un innalzamento generale della media, ma un meccanismo adattivo: rilevi traffico limitato e buone condizioni meteo? Allora innalzi il limite a 150. Rilevi cattive condizioni meteo o traffico intenso? La abbassi quanto ritieni utile per la sicurezza.
Ti posso garantire per esperienza fatta che percorrere 5 o 600 km di autostrada semivuota a 130 o a 150 fa già una bella differenza, perché in quelle condizioni la velocità media è molto vicina a quella di punta. E fa una bella differenza anche in termini di attenzione che metti nella guida, fattore, imho, troppo spesso trascurato.
- Strade Urbane/Extraurbane
Qui il problema resta quello della logica con cui sono assegnati i limiti, troppo rigida (c'è una casetta allora è urbano - c'è il deserto del sahara, allora è extraurbano) e troppo "scaricabarile" (io qui ci metto 70 anche se si possono tenere i 110. Se succede qualcosa a uno che va a 90 la colpa non è certo mia).
- Variazioni di limite
Questo è un problema che affligge entrambe le tipologie di viabilità.
E mi sembra che ci trovi tutti d'accordo.
- Educazione stradale
Quoto sia Orso che Fozzillo: l'italiano medio è indisciplinato, ma non solo in strada.
Però vi chiedo: è più pericoloso andare a 150 o trovarsi a 130 un ... che va a 90 nella corsia di centro?
Infine:
@Thomas:
Fozzillo fa riferimento alla "staratura" dei tachimetri che indicano mediamente 5/10 km/h oltre la velocità effettiva.
Io però non ci farei così conto... ;)
I tachimetri hanno in effetti una 'staratura' di 5 - 10 KM/ora.
Comunque, se i limiti di velocita' fossero messi con motivazioni sensate solo dove servono, se si fecesse della vera scuola guida, e se le punizioni per chi sgarra fossero esemplari (vedi ubriachi alla guida), non sarebbero necessari tanti limiti....
Ma allora non saremmo in Italia....
Personalmente avrei ridotto la velocità in autostrada, ovvero lì dove un incidente ad alta velocità rovina la mia di vita, la vita di chi colpisco, e la vita dei miei figli che dovrebbero pagare i danni ad altre famiglie od ai mezzi coinvolti in un tamponamento a catena.
Per chi ama la velocità, tralasciando i simulatori con cabina, c'è sempre il circuito di Imola disponibile tutto l'anno, meno qualche settimana per le gare di corsa, con staff medico pronto ad intervenire, con tecnici preparati per dar consulenze su guida sicura ad alta velocità e con un limite superiore di velocità che può arrivare anche al 250-300Km/h.
Sfogarsi in un luogo adibito alla velocità è meglio che far danni in zone costruite spesso male e con i difetti segnalati nell'articolo di BU.
Saluti
Bravi sono i leghisti ed il ministro Matteoli a focalizzare l'attenzione su un non-problema in modo da far passare in secondo piano quelli veri :-)
Curve strette, manto stradale in cattivo stato di manutenzione, continui rallentamenti, file interminabili di autotreni, prezzi assurdi, lavori perpetui ... forse farebbero meglio a parlare di queste cose ..... ma questa è roba da comunisti, disfattisti, pessimisti, catastrofisti :-)
La staratura è la mia grande alleata contro i limiti troppo stringenti, la mia regola aurea è:
se le condizioni lo consentono, dato un limite N tu vai a N+10
:D
La staratura consentita è +5% (minimo 5)!
Come vedi, è già tutto previsto, anche la staratura :-)
Se poi vi piace proprio correre ... http://www.targheetarghe.it/
@Luciano
Si non ha nulla a che vedere la multa per eccesso di velocità a 190Km/h presa da Zaia
^_^
Aggiungo comunque che spesso l'italiano non si rende conto su che strada sta correndo: strada comunale (le cui condizioni dipendono dai fondi comunali), strada provinciale, strada nazionale, strada privata (tipo molte autostrade?!)
Personalmente ho due fantateorie complottiste:
1) la lega si è stancata di questo governo ed ogni mattina dà l'ordine ai suoi di dire cazzate
2) i partiti di centro stanno perdendo voti e le alternative complici se ne inventano di nuove ogni mattina per spostare l'elettorato di nuovo al centro.
Basta vado a vedermi il congresso dei Verdi divisi in due schieramenti che si davano l'un l'altro dei fascisti infiltrati per sputtanare il partito.
Una sit-commedy da far sbellicare...
Beh, adesso chi usa l'autostrada in auto per lavoro va fisso a 137/138 reali (aiutati dal navigatore) perchè è il minimo sindacale con tutor o autovelox togliendo il 5% di tolleranza.
In realtà gli italiani viaggiano senza tanti rischi fino a 145/150 reali perchè sotto gli 11 Km/h il tutor li ignora quasi tutti.
In sostanza Portando il limite a 150 si viaggierà sempre a 158 reali ma poi si andra anche a 165 tanto sono solo 38 euri e 0 punti, sempre se non cambiano le pene per chi supera di un solo km/h.
. E dunque che l'insistente disattendere il limite su certi particolari tratti stradali possa essere sintomo di eccessivo rigore del medesimo, più che di inadeguatezza dei conducenti.
assolutamente no, è sintomo solo del più profondo egocentrismo
se ti pare che in automobile i limiti siano troppo bassi fai qualcosa per farli aumentare, non che te ne freghi e premi sul gas
in Italia si corre solo e semplicemente perché non ci sono abbastanza controlli
dai ragazzi quando si guida all'estero si guida molto civilmente e non mi dite che non guidate più tranquilli e rilassati che in Italia, perché non credo
in Italia è una merda. Punto. Come ho detto nel commento al post agostiano, altro che innalzare i limiti di velocità, ci sarebbe da stracciare la patente ad una gran parte di automobilisti italiani. Fanno schifo. Vomitevoli, gente che guida da galera.
Scusate ma io ogni santo giorno devo IMPORMI per attraversare sulle strisce pedonali, vi pare normale.
Ma di che stiamo parlando, limiti? Ma va, togliamo le merde dalle strade prima.
io ogni santo giorno devo IMPORMI per attraversare sulle strisce pedonali, vi pare normale.
Io mi fermo sempre quando vedo un pedone che approccia ad attraversare. Anche se non ci sono le strisce.
Dunque? Sono una persona civile perché rispetto i diritti degli altri o sono un pirata perché (spesso) sui rettilinei fuori città supero i 70, magari anche gli 80, anche se c'è un 50?
Mi fa piacere notare come questo post abbia scatenato parecchio interesse. Era il mio intento.
Perché, c'è del vero nelle posizioni di entrambe le fazioni.
Così come si può benissimo essere pronti a mettere in primo piano il rispetto del prossimo e derogare serenamente a regolamentazioni assurde e palesemente irrazionali.
Imho, s'intende!
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