mercoledì 23 gennaio 2013

Poste Italiane

Scena:
ufficio postale di perifera, mattino.
Due postazioni di lavoro, entrambe occupate, un'operatrice con cartellino "chiuso" e lo sguardo rivolto all'infinito e l'altra con cartellino "aperto" lo sguardo fisso al monitor.
Davanti alla seconda, fila di 3 persone.

Ore 8.22
Seconda operatrice (alla signora davanti allo sportello, che aspetta già da minuti con bollettino e contanti poggiati allo sportello): "Non la faccio passare perché siamo ancora chiusi"
Signora allo sportello: "Ah... credevo stesse leggendo qualcosa sul computer..."
Prima operatrice (sposta lo sguardo dall'infinito alla sua collega): "Come ancora chiusi? Siamo aperti dalle 8:15."
Seconda operatrice (alla collega): "Davvero? Nell'ufficio di prima aprivamo alle 8:30"
Prima Operatrice: "Ah... bello! Magari chiudevate anche presto..."
Seconda Operatrice: "Alle 12:30"
Prima Operatrice: "Ah... e perché qui alle 12:45...?"

E via cantando fino alle 8:35

5 commenti:

Mattia Poletti (Rebel Ekonomist) ha detto...

LEZZEEEEEEE

Spinea vivibile ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
mother ha detto...

hehehe, un classico che non ha tempo.
Ma vedrai che la liberalizzazione e privatizzazione delle poste già compiuta (uffici e non consegna posta che rimane in mano allo Stato, benchè esistano già altri operatori concorrenti sul territorio nazionale, specie per la consegna pacchi) entro 10-20 mila gratta e vinci offerti come resto sul pagamento di bollette che non vengono accettati dalle massaie, daranno i loro bei risultati sul miglioramento della produttività aziendale e sull'efficienza e la deficienza dei collaboratori assunti.

(^_^)

Unknown ha detto...

mmmmmmmmmm
DICAAAAAAAAAA

Stepan Mussorgsky ha detto...

faccio tutto dal tabaccaio, e spero sempre di non ricevere raccomandate quando non sono a casa o_O